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Ott

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“Dissolutio”, di Paolo Longo in prima esecuzione e la magia del clarinetto di Alessandro Carbonare nel Terzo Concerto Sinfonico al Verdi di Trieste

  • 1 Ottobre 2018
  • Da Sapere..., Musica
  • Musica, Paola Pini, Trieste

Trieste, Teatro Lirico Giuseppe Verdi, 28 e 29 settembre 2018

 Il Terzo Concerto della Stagione Sinfonica 2018 al Teatro Lirico Giuseppe Verdi è stato caratterizzato da numerosi brani composti tra i primi anni del Novecento e la contemporaneità più attuale, tutti in qualche modo legati alla Francia, relativamente brevi rispetto al solito ma altrettanto carichi di suggestioni che si sono alternate in una varietà ben definita, originale e coerente rafforzata da una bella sintonia tra Direzione, Coro, Solisti e Orchestra.

Il M° Paolo Longo, che ricopre il ruolo di direttore musicale di palcoscenico del Teatro, ha mostrato una guida versatile, espressiva, misurata e dinamica, dotata in alcuni momenti di autentica agilità.


La “Symphonie marine” di Jacques Ibert scritta nel 1931 per essere usata come colonna sonora di un documentario sulla Marina Militare francese, somma armonica di melodie ed effetti acustici che evocano il suono degli elementi naturali ma anche non pochi richiami marziali, si carica per noi di echi di eventi bellici avvenuti sì in quelle terre ma più recenti, grazie al nostro immaginario che in questi casi entra prepotentemente in azione.

La “Dissolutio” per orchestra d’archi, è stata commissionata allo stesso Paolo Longo dalla Fondazione teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e presentata qui in prima esecuzione assoluta.

Ci si trova qui di fronte ad una interessante esplorazione delle grandi molteplicità sonore producibili dagli strumenti ad arco, con una certa prevalenza di effetti sonori, brusche interruzioni e decise riprese. La duplice ispirazione (un madrigale di Carlo Gesualdo e il romanzo apocalittico Dissipatio H.G. di Guido Morselli) rende il brano, caratterizzato da un ritmo costruito su frasi brevi e brevissime,  carico di complessità e richiami a certe fantasie dostoëvskijane o alle opere metafisiche di Giorgio De Chirico.

La prima parte del concerto si è chiusa con il sognante “Magnificat” per contralto, coro femminile e orchestra di Ralph Vaugan Williams, britannico allievo di Maurice Ravel. La delicatezza di questo inno mariano (il sottotitolo è “Song of Mary”) è ottenuta anche  grazie all’evanescenza del coro femminile cui è affidata, nel silenzio dell’orchestra, la conclusione del brano, in leggero contrasto con la voce piena del contralto Elena Boscarol, notevolmente dotata di armonici.

La magica voce del clarinetto di Alessandro Carbonare ha incantato il pubblico presente con la suggestiva “Première Rhapsodie per clarinetto e orchestra” di Claude Debussy. L’elegante dialogo del solista con l’orchestra ha donato momenti poetici e incantati in raffinato avvicendamento con altri nettamente più brillanti.

Davvero strepitosi sono stati i due bis, d’ispirazione jazzistica il secondo e, memorabile, un brano tradizionale klezmer interpretato in modo eccelso con un’espressività che ha permesso di fare esperienza delle voci dello strumento, apparse come infinite.

Protagonista de “La Mer” di Debussy, l’ambientazione marina, soggetto energico e battagliero della prima composizione proposta, ha concluso in tutt’altro modo la serata. Suggestioni di spazialità trasfigurate, del tutto estranee alle idee descrittive tipiche dei poemi sinfonici, capaci di far emergere, in un’astrazione creata da suoni che si trasferiscono da una sezione all’altra dell’orchestra o si combinano fra loro in una polarità in continuo movimento, statico e dinamico, nello svolgersi tra profondità e superficie.

A conclusione appare l’abilità, per niente banale, di chi ha saputo combinare con rara sensibilità un programma così equilibrato.

Paola Pini

Trieste, Teatro Lirico Giuseppe Verdi
28 e 29 settembre 2018
 Foto Fabio Parenzan
III Concerto Sinfonico
Direttore Paolo Longo
Clarinetto Alessandro Carbonare
Jacques Ibert
Symphonie marine
Paolo Longo
Dissolutio per orchestra d’archi (prima esecuzione assoluta)
Ralph Vaughan Williams
Magnificat per contralto, coro femminile e orchestra
*****
Claude Debussy
Première Rhapsodie per clarinetto e orchestra
La mer, tre schizzi sinfonici
Orchestra e Coro femminile della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Maestro del Coro Francesca Tosi
Contralto solista Elena Boscarol
Foto di Fabio Parenzan

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