Auditorium di Roma – Sala Sinopoli, il 5 gennaio 2019
Le feste religiose di fine anno rinnovano e purificano gli anni, rafforzano la fede, tendono a superare le differenze tra le religioni monoteiste,ad appianare le divergenze teologiche tra i Cristiani ed a diffondere uno spirito di pace e fratellanza tra laici e credenti. In questa chiave ancora una volta s’è rinnovato l’appuntamento di ”CHIARASTELLA” organizzato dall’orchestra popolare Italiana di Sparagna, che coltiva l’amore per la cultura tradizionale,in particolare la passione per la musica locale e folkloristica, segnando con delle mirabili e accuratissime esibizioni le tappe principali del calendario civile. Stavolta, raccogliendo l’appello della “caritas diocesana romana” l’abile maestro musicale e prestigioso suonatore di zampogne, fisarmoniche ed organetti, ha ideato un piano innovativo nell’ambito della sensibilizzazione e raccolta per gli artisti di strada dal titolo” come in cielo così in strada” per conferirgli una maggiore suggestione e potente richiamo, fascino, sulle coscienze ha mobilitato cantanti e gruppi di differente provenienza socio-culturale, attualmente impegnati a Roma per un intervento solidale e comunicativo della loro gioia nella sala Sinopoli. Lui ha iniziato con la mitica canzone dei cantastorie secondo cui Giuseppe della stirpe di Davide,tornando a casa e trovando Maria incinta, ebbe sulle parole dell’angelo fiducia in lei, diversamente da quando per lo più accade per gelosia e senso dell’onore; poi è toccato alla scarmigliata e senescente IRA di portare da Buenos AIRES l’afflato religioso dei poveri. Poi Raffaello Simeoli ha espresso liricamente i canti del ‘500 degli oratori di SAN FILIPPO NERI a ROMA e di SAN ALFONSO DEI LIGUORI a Napoli.Sparagna, ricordando che la Madonna del DIVINO AMORE è la protettrice dei musicisti di strada ha composto con le parole votive dei fedeli la canzone devozionale ”A te” che ha fatto cantare con dolce melodia estasiante da A. R. Colaianni. Ella ha poi diretto con talentuosa perizia il coro popolare che ha tra l’altro accompagnato L’ecuadoregno Mario PAZ nell’allegro motivo: “El camino di BELEM” a dorso dell’asino, meglio noto nell’idioma latino-AMERICANO come “El burito”. Alla fine Sparagna, dopo aver attraversato la sala con i suonatori di strumenti tipici,come quelli paesani di Maranola che hanno siglato poi la fine della xxv edizione nel giorno dopo nella SALA PETRASSI, con CIARAMELLE,PIVE,PIFFERI E TAMBURRELLI, ha intonato un canto di SAN FRANCESCO al tempo del primo presepe vivente di GRECCIO ”DOLCE VERGINE MARIA” ed ha quindi regalato alcuni bis,suggellati dal suono tipico del gruppo ”Taraf” del SENEGAL con i suoi tamburi. Gli spettatori, assai numerosi sono usciti ancora una volta soddisfatti, entusiasti della “performance” e chiedendosi che cosa riserverà loro SPARAGNA per CARNEVALE IL
Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini