La brillante Grazia Scuccimarra denuncia il degrado culturale e la crisi economica del Paese in ”Così impari”

Data:

Al Teatro degli  Audaci di Roma, fino al 24 febbraio 2019

Ancora una volta l’abile ed istrionica affabulatrice grazia Scuccimarra, che unisce una profonda competenza giuridica trasmessa agli alunni per oltre 30 anni ad una laboriosa e scrupolosa vita domestica di madre di famiglia, non sbaglia un colpo e con la sua velenosa verve oratoria dimostra il suo continuo aggiornamento politico-sociale, che diviene poi oggetto delle sue graffianti battute e perorazioni teatrali. per il secondo anno consecutivo siamo andati a gustarci il suo nuovo ventisettesimo
spettacolo alla bufalotta nello spazio degli audaci. Ricordando i suoi inizi nel ridotto locale del ”leopardo” in Trastevere con il primo lavoro successo del 1979 per poi approdare al teatro dei satiri che ora sono chiusi, per dedurne un’impressione sempre più positiva ed incisiva delle sue puntuali elucubrazioni dalla scuola, alla dinamica dei rapporti civili e familiari, per non dire della condizione politica con i due vicepremier in perenne conflittualità elettorale e della disoccupazione giovanile con la recessione economica e la previsione del fmi riduttiva della crescita economica allo 0,2 come ultima nazione per indice di pil nel 2019 in europa. sulla scena vi è soltanto un pupazzo seduto ad un banco, simbolo di quegli studenti che avrebbero dovuto ascoltare proficuamente e che invece non imparavano nulla e la disturbavano, rispondendole sbrigativamente allorché li rimproverava; da ciò ha tratto la condizione che al nord siano inutilmente più loquaci e con linguaggi scivolosi, nasali, come la cantante cremonese mina od in toscana dove si mangiano la c; mentre a roma bastano dei vocalizzi per intendersi. I giovani una volta usciti da scuola trovano lavoro,e non ci sono concorsi per loro ed allora al sud fa presa ”il buon gigino” con il suo reddito di cittadinanza ed i rischi connessi all’incentivare mansioni in nero, per riscuoterlo, a parte il fatto che mancano le offerte, i centri per l’impiego e non si sa chi debbano essere “i navigatori”. Comunque parodiando un detto latino ”ubi maior minor cessat”, e quindi ecco il padre di Di Maio con le sue aziende ed il lavoro in nero, come quello di di battista “senior”. Dall’ignoranza degli studenti che distrugge sempre più la cultura derivano d’altronde sempre meno possibilità di riuscita esistenziale e se poi, il modello diventa un Salvini che si veste da poliziotto, carabiniere o vigile del fuoco, come fanno i bambini nelle recite delle primarie, ci si scoraggia sempre più, per tralasciare le proteste di  Matteo sui tetti del ministero o dei palazzi istituzionali. Da codesta rapida discesa nel baratro esulando i calciatori che guadagnano più di tutti,ma a cui s’attagliano delle frasi sbagliate e contro senso logico dei giornalisti e dei cronisti, pur facendo conquiste sensuali per i loro lauti guadagni ed essendo numerosi tra gli ”inelvencer”. venendo alla vita privata ci ha confessato che lei, come gran parte delle massaie, si deve accontentare dei campioncini dei profumi per il loro alto costo con l’iva assurgendo dunque le donne ad economiste, divenendo oggetto di violenza e vipendio del proprio corpo bruciato nei casi estremi,come a modena. Sta diffondendosi una vera e propria strage, mentre i rap mietono larghi consensi, come dimostra il filmato multimediale di ”young signorino”, pieno di tatuaggi ed espressivo con fonemi gutturali. La vita delle donne è travagliata specie se in casa c’è ”il cupismo” come da lei,la relazione coniugale non va sempre bene mentre i figli si limitano a salutarla e s’avverte tutta la differenza generazionale, con l’efficienza tecnologica dei giovani mentre le nascite calano progressivamente e la femminilità non è curata scientificamente come l’andrologia e difetta la ricerca sugli ormoni, che spesso si perdono. La sua paura è la patologia frequente dell’alzheimer o l’ictus improvviso. L’esistenza sarebbe stata sarcasticamente come quella di Lady Gaga intesa in chiave nefasta come un disastro, anticipato come triste presagio dalla disavventura d’essere investita, in retromarcia dal marito, elemento tipico dei suoi spettacoli,come i cantanti stavolta, Nicola Di Bari, per essere colpito dai suoi strali oratori. Lo spettacolo si replica fino al 24 c.m. con l’estasi sublime della platea quasi esaurita, tra pubblico di fan e sue ex colleghe di scuola nei 30 anni che l’hanno vista andare dal tiburtino al centro di frascati.

Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini

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