Al Teatro Sala Umberto di Roma, fino al 17 marzo 2019
Terminato il suo periodo di conduzione dello spettacolo di satira televisiva con Ezio Greggio ”Striscia la notizia”, il brillante umorista Enzo Iacchetti torna sul palcoscenico per intrattenere con suggestiva emotività gli affezionati spettatori sui principali argomenti del momento. La composizione del testo è durata due anni con estrema sensibilità umana e con la voglia di cambiare,rimettersi in gioco ritrovando il contatto personale,che è andato via via scemando a causa della creazione dei social network, che hanno tolto la volontà di scrivere per servirsi del mondo informatico e virtuale sempre più sofisticato. Egli sente il bisogno di reagire a questo crollo dei valori e degli ideali fondanti della società e solo dal recupero dell’identità profonda dell’individuo, connaturata a Dio, è possibile avere quella pace e serenità interiore, che ci consentono d’esprimere il meglio di noi stessi. Sembra, però, che DIO si sia nascosto, sia diventato sordo alle nostre invocazioni ed allora ecco che il simpatico Enzo l’implora di liberarci dalle nostre ansie ed angosce,insieme ad un coro di suore di cartone. La sublime liricità fonetica e la forte perorazione argomentativa dei suoi dilemmi coinvolgono il pubblico, che lo segue attentamente,mentre con ira ed inquietudine si muove nervosamente sulla scena analizzando frammentariamente i suoi problemi,intervallati da canzoni estrapolate dal repertorio noto di Guccini, Gaber, Iannacci e Faletti, che per l’interista Enzo sono più intensi per attualità e dimensione poetica.Nel suo nuovo genere di teatro canzone, significato dalla foto-memoriale di Giorgio Gaber, si possono cogliere vari temi:l’amore,i migranti,il terrorismo, i gruppi omogenei per cultura e professione,ognuno dei quali trattato con larga documentazione. Il cuore dell’altro ci fa vivere e respirare il sentimento inebriante dell’amore, ma quando non battono più non servono per altro che per il dolore ed allora bisogna non far avvertire il tradimento: come? con delle regole semplici! Nascondere le prove, indossare il preservativo e condividere tutto finché si è insieme. Per coloro che arrivano dal mare e da Paesi meno sviluppati occorre ricordare che ciò sarà inevitabile e che non si possono creare blocchi di scontro. Giova rammentare che pure noi eravamo viaggiatori in cerca di lavoro agli inizi del XX secolo ed ora che siamo nel caos degradante si formano nuclei di autodifesa per alcolisti, minoranze di colore o con devianze psico-sessuali,”gay”. Lui ha fatto i soldi e potrebbe disinteressarsi di tali tendenze,ma come genitore, lo turba il pensiero del futuro dei propri figli e nipoti,augurandosi che il Signore lo difenda dai falsi, arroganti e scocciatori per ottenere un positivo rinnovamento universale. AL TEATRO SALA UMBERTO fino al 17/03 con la speranza che il suo sogno non rimanga una deprimente utopia.
Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini