Il virtuosismo linguistico irrefrenabile di A. BERGONZONI scompagina la semantica e manda il pubblico in visibilio con ”Trascendi e Sali”

Data:

Al Teatro Vittoria di Roma, fino al 31 marzo 2019

Ancora una volta il ”divertissement” del monologo paga e ricompensa gli sforzi del ”one man show” che con il suo funambolismo pirotecnico oratorio trascina gli spettatori in un crescendo di risate,stimolando l’ingegno arguto e riflessivo di chi  l’ascolta. Stiamo parlando dell’emiliano Alessandro Bergonzoni che, dopo il suo ultimo successo con ”NEL” all’auditorium della musica, ha rinnovato il suo repertorio nonsense e ha fatto centro  con l’abile parossismo ludico della lingua sciolta in mille battute salaci e doppi sensi ilari, imprevisti e fulminanti, che esigevano un veloce  e colto empatismo razionale per essere intesi e sollevare risate a crepapelle e sghignazzi fragorosi in platea,gremita specialmente dal pubblico giovanile e dagli ”aficionados” dell’artista. Egli si presenta in alto su una struttura gigantesca da cui, come da un osservatorio privato,s’esplora meglio il mondo e se ne mettono alla berlina con giochi verbali gli inconvenienti ed errori, gli aspetti grotteschi e ridicoli, vedendosi di Bergonzoni solo le gambe. Poi scende le scale e s’immerge nel quotidiano, con la satira dei “controvoglia” lavoratori simbolo metaforico dei mala voglia di G. Verga e dei piedi  liberi di muoversi eludendo la restrizione del carcere. Bergonzoni si deve cogliere tra le righe della sua scrittura negativa, che riformula in modo astratto e surreale la realtà, plasmandola con la sua fervida e fantasiosa creatività. Sono due ore d’intenso spettacolo a ritmo serrato,incrociato tra un aforisma e l’altro quale una catena ricca d’anelli che togliendone uno si smonta, non si può perdere un allusione o fregolismo se non si vuole restare spiazzati. Alla fine si regala la fotografia della sala che resterà unica a distanza di anni perché una serata è sempre diversa dalle altre,diventando Bergonzoni, che s’è mostrato con una folta barba bianca dovuta al passaggio inesorabile degli anni, un magico poliglotta con filastrocche verbali in russo,spagnolo,tedesco e nipponico,che hanno prodotto la standing ovation, per il re dello zuccheroso piacere, formulato per un comico sui generis,senza la complicità della satira politica.Sarà in palcoscenico fino a domenica 31/03 collaborando alla regia Riccardo Ridolfi.

Giancarlo Lungarini

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