“Arthur Schnitzler diceva che nel cuore di ogni aforisma, per quanto nuovo o addirittura paradossale esso possa apparire, pulsa un’antichissima verità.” Così si apre l’introduzione di Monia B. Balsamello sul libro: “Slow Thinking, Slow Reading” di Barbara Appiano, pubblicato per Ibiskos nel 2017. Si tratta di una raccolta di aforismi, dove un’inedita Appiano, che di norma siamo abituati a leggere sul piano narrativo, si esprime nella brevità di pochissime righe, sapendolo fare in modo pungente. Si tratta di frammenti esistenziali, dove l’Autrice esterna le sue prospettive su dinamiche sociali, filosofiche, emotive, essenziali, questo attraverso uno stile evocativo e poetico, capace di creare immagini potenti e suggestive. “Scende in picchiata un urlo che offende,/ suda la fatica di un mondo che si arrende,/ non vedo l’orizzonte e sudo sulla fronte.” Si tratta de “Il falco pellegrino”: metafora della solitudine, dell’incapacità, a volte, da parte della nostra società, di sapere cogliere appieno un’anima creativa e sensibile. In quel momento è come se non ci vedessimo più, come se il cielo sparisse di fronte a noi, mentre i nostri sogni si dileguano.
In certi casi i brani si fanno più distesi, intimi e fotografici, come se l’Appiano si fermasse per un attimo a riflettere, ricordando delle sensazioni che riemergono da esperienze passate, come accade in “La disobbedienza”:
Penso che non ho un cervello di scorta e che l’attuale, che è l’unico che possiedo, deve essere ben conservato e quindi non devo usurarlo…
Penso che pensare mi fa spostare il baricentro del mondo e volendo posso immaginare che il polo Nord è dietro casa mia e la cordigliera delle Ande è la scala mobile della Stazione Centrale di Milano e arrivando in cima posso vedere le nuvole posarsi sopra i sassi e le parole che costruiscono il nostro immaginario, danzare tutte insieme miracolosamente indenni da tempeste di sabbia, vuoti d’aria e vuoti di rabbia…
Milano in questo caso si fa visione, in una sorta di viaggio astrale che che porta la scrittrice in un’altra dimensione, dove la città si spoglia per divenire natura, il tutto con un flusso di parole dal preciso ritmo musicale, che rendono il complesso lirico e godibile.
“Slow Thinking, Slow Reading” è un breve ma intenso volume, da leggere tutto di un fiato, nel quale si capisce molto di Barbara Appiano, del suo sentimento e della sua poetica.
Stefano Duranti Poccetti