Come Aniello Iazzetta vede la Crocefissione nel terzo millennio

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Dio è Amore e l’Artista Aniello Iazzetta lo afferma con la sua inconfondibile tecnica della Compact Artistic Writing. È così che le sue lettere geometriche ed evocative vengono trasferite sulla croce cristologica, è così che il suo “Love”, il quale avevamo già avuto modo di ammirare in altre opere, s’innalza a valore sacro, diventando, come suggerisce il titolo “Amore crocifisso”. Il rosso vivo della scritta si sposa con la lignea croce, di OSB stuccato in una versione (61×40 cm), massiccio in un’altra (93×51 cm), mentre in un’altra ancora, la versione grafica, un papier collé intitolato “Amore sacro” (40×50 cm), la stessa dicitura è posta su uno sfondo nero, dalla quale emerge con energia, come se quell’Amore ravvivi un mondo deserto e sterile.

Non sono molti gli Artisti contemporanei in grado di svolgere un serio discorso religioso senza essere figurativi e iconologici. Conosco da vicino il simbolismo di Ennio Bencini e ora, con questa nuova serie, anche Iazzetta plasma lavori in questo senso, facendolo in modo innovativo e incisivo, unendo l’originale stilizzazione della scritta alla tradizione della Santa Croce. D’altra parte è proprio così: Gesù ha parlato di Amore agli uomini e, in fin dei conti, è stato vittima di una tale incomprensione, tanto da sacrificarsi per il prossimo. Quel rosso vivo e intenso sta sia per l’Amore elargito come per il sangue sgorgato, ponendo così insieme il fattore ieratico con quello umano: di tutto questo ci parla questa scultura, costruita con semplicità e incisività, attraverso pochi elementi, ma sufficienti per parlare alle nostre emozioni come al nostro spirito, lasciandoci in contemplazione.

Stefano Duranti Poccetti

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