4 MAGGIO 1949 ORE 17,03

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In quel periodo l’Italia era uscita dalla Seconda guerra mondiale, gli italiani come sempre si diedero un grande da fare perché potessero riprendere la vita di sempre, portando avanti con sacrificio l’economia del Paese e grazie allo sforzo sociale unitario s’intravedevano i primi risultati. Il campionato di calcio riprendeva il suo iter tenendo testa su tutte le altre discipline sportive, gli stadi ritornavano a essere riempiti dei soliti appassionati e non per altri scopi bellici o imposizioni dovute dal vecchio regime. Una squadra italiana, tra le tante, iniziava a brillare nei punteggi, inseguendo i vertici del successo, lasciando distanziati gli avversari. Proprio per tale proposito, l’intera squadra, con relativo seguito di dirigenti, era stata invitata a giocare un’amichevole partita per salutare dignitosamente il capitano del Portogallo Francisco Ferreira, poiché aveva deciso di lasciare il mondo calcistico. Partirono alle ore 9:40 circa dall’aeroporto di Lisbona (Portela), per fare ritorno verso Torino. Sull’aereo, un trimotore con codice identificativo I-ELCE, un velivolo Fiat G.212, della compagnia aerea Avio Linee Italiane, dove viaggiavano i membri della più forte squadra di calcio italiana, con la migliore formazione del momento, diretto al Campo Volo dell’Aeritalia (recentemente è stato collocato un cippo alla memoria, per non dimenticare quel fatidico giorno) e non come in molti pensavano all’Aeroporto di Caselle. Il tempo era impervio, le condizioni meteo non permettevano una grande visibilità, nonostante tutto questo l’umore dei passeggeri era alto, sicuramente tra loro ci furono scambi di opinioni per “passare il tempo” circa la disputa giocata e del risultato ottenuto. D’altronde per la squadra era normale salire sul più alto gradino del successo, già vincitori nel 1942-43, poi altri quattro scudetti acquisiti di anno in anno, compiacendo il pubblico in stadi internazionali ad esempio nel ’48 in Brasile o con quella perla di luce di ben dieci giocatori, che affrontò battendo l’Ungheria con il risultato di 3-2, indossando la maglia azzurra, solo per citarne alcuni. E mentre tutto questo appariva con fantasia ai loro occhi, diversamente era la visuale dalla cabina di pilotaggio, che non permetteva ai piloti una nitida visibilità.

La nebbia saliva quasi come la poesia del Carducci, ignari di ciò che il destino aveva riservato a questi intrepidi giocatori, non curanti continuavano i loro discorsi… ecco i loro nomi: Valerio Bacigalupo (Portiere anni 25), i fratelli Aldo (Difensore anni 27) e Dino Ballarin (Portiere anni 23), Èmile (detto Milo) Bongiorni (Attaccante anni 28), Eusebio Castigliano (Mediano anni 28), Rubens Fadini (Centrocampista anni 21), Guglielmo Gabetto (Attaccante anni 33), Roger (detto Ruggero) Revelli Grava (Centravanti anni 27), Giuseppe Grezar (Mediano anni 30), Ezio Loik (Mezzala destra anni 29), Virgilio Romualdo Maroso Terzino sinistro anni 23), Danilo Martelli Mediano e Mezzala anni 25), Valentino Mazzola (Attaccante e Centrocampista anni 30), Romeo Menti (Attaccante anni 29), Piero (detto Pierino) Operto (Difensore anni 22), Franco Ossola (Attaccante anni 27), Mario Rigamonti (Difensore anni 26), Jùliàs (detto Giulio) Schubert (Mezzala anni 26). Insieme a questi grandi calciatori i loro Dirigenti: Egidio (detto Arnaldo) Agnisetta Direttore Generale anni 55), Ippolito Civalleri (Dirigente anni 60), Andrea Bonaiuti (Organizzatore trasferte anni 36). Unitamente agli allenatori: Egri Erbstein (Padre di Susanna, Direttore Tecnico anni 50), Leslie Lievesley (Allenatore anni 37), Ottavio Cortina (Massaggiatore anni 52). Non potevano mancare i giornalisti, inviati dai giornali di Torino: Renato Casalbore (Tutto sport anni 58), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo anni 40), Luigi Scavallerò (La Nuova Stampa anni 42). Senza dimenticare il suo equipaggio: Pierluigi Meroni (Primo pilota anni 33), Cesare Bianciardi (Secondo pilota anni 34), Celeste D’Inca (Motorista anni 44), Antonio Pangrazzi (Radiotelegrafista anni 42). Totale: 31 vittime, zero superstiti!

Daniele Giordano

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