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BARBARA ALZETTA, IL PIACERE DI STARE SOTTO I RIFLETTORI

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Una donna che ha ritrovato il piacere di stare sotto i riflettori, una fotomodella a cui l’arte scorre da sempre nel dna. La storia di Barbara Alzetta è una continua ricerca del bello che non vuole mai concludersi.

Riavvolgiamo il nastro, chi è Barbara Alzetta?

Ho quasi 49 anni, sono Friulana ma di madre tedesca e vivo a Torino ormai dall’età di 19 anni. Ho un negozio di abbigliamento femminile, attività in società con la mia migliore amica, in più dipingo e scrivo poesie. Non solo: per pochi e bravi fotografi poso come modella, ma solo più nei ritagli di tempo tra l’essere madre ed imprenditrice.

L’arte fa parte del tuo dna. Com’è iniziata questa avventura?

Ho cominciato amando la pittura, sono sempre stata affascinata dall’arte e dalla moda, passione quest’ultima trasmessami da mia madre, mi insegnò a cucire che ero piccolissima, provengo da una famiglia umile e quindi lei ricavava abiti per me da abiti dismessi. Questo amore mi ha portato a voler studiare come creatrice di moda e attraverso questa passione mi sono catapultata nel mondo delle modelle e dei fotografi. Già all’età di 16/17 anni ho iniziato ad ammirare tutto ciò che girava attorno a quel mondo: moda sfilate servizi fotografici animazione immagine. Finché a 19/20 anni mi sono trasferita a Torino.

Poi una lunghissima pausa durata dai 25 fino ai 44 anni…

Finché il mio vicino di negozio, Gabriele Morpheus GC Coqueraut, vedendomi passare tutti i giorni mi ha chiesto di posare per lui in un servizio di nudo artistico. Inizialmente ero restia, credevo di non avere più l’età né più la bellezza e per quasi un anno ho temporeggiato,  per poi invece accettare visto che stavo attraversando un momento molto difficile della mia vita.

Una scelta dettata da cosa?

Era un bisogno di rivolermi bene di nuovo! Era il bisogno di ritornare ad essere me stessa e non ciò che volevano gli altri. Dopo la  pubblicazione di quelle foto  è stato un continuo invito di fotografi a posare per loro, così  ho ricominciato e solo dopo aver ripreso il giro ho capito quanto tutto ciò mi fosse mancato. La verità è che questa arte visiva la amavo, la fotografia mi faceva stare bene. So che non lo potrò fare ancora per molto, ma finché i fotografi continueranno a chiamarmi a farmi sentire all’altezza, io andrò, perché mi fa sentire viva!

Con quale prospettiva vivi questa esperienza?

So benissimo che non c’è nessuna  carriera alla mia età e non mi importa, non lo faccio per lavoro o per lucro, per me è emozione e finché durerà basterà…

Eppure, di soddisfazioni ne hai già avute…

Molte… Questo lavoro mi ha portato sempre a conoscere personaggi meravigliosi, di grande spessore sia artistico che umano. Ho sempre avuto il piacere di instaurare bellissime amicizie che poi si sono protratte nel tempo. Il segreto è che mi affido sempre fiduciosa nelle mani e nel progetto del fotografo con cui collaboro.

Una fiducia ricambiata…

Io reputo importante ogni progetto al quale lavoro e lo faccio al massimo delle mie capacità.

Prima della fotografia hai vissuto anche l’emozione della passerella.

Si certo ho fatto molte sfilate e concorsi, ora non ne faccio più per chiare ragioni d’età, ma ne ho fatti e vinti molti… anche se è la parte di questo lavoro che non mi è mai piaciuta. Secondo me non esiste una donna più bella dell’altra: le donne sono tutte belle, a renderle belle sono proprio le loro diversità… e quindi come si fa a scegliere? Per questo preferisco il mondo della fotografia. A tal proposito trovo geniale e straordinario ciò che ha fatto Gucci dimostrando che la bellezza è un fattore soggettivo proprio come arte pura in movimento. Ogni donna è un’opera unica e meravigliosa, può piacere o no ma rimane pur sempre un capolavoro.

Cos’ha rappresentato e cosa rappresenta oggi per te la fotografia?

La fotografia per me è emozione, mi ha dato moltissimo tra cui la sensazione di rimanere immortale… Proprio come un quadro, la mia immagine immortalata dall’artista rimarrà nel futuro e forse un domani qualcuno guardando delle immagini  incrocerà i miei occhi e magari si chiederà chi io sia stata o cosa pensavo in quel momento. Spero si incanterà leggendo quella punta di tristezza che mi caratterizza. La fotografia mi ha reso una persona più ricca…

Eppure…

C’è un’unica cosa che detesto: l’ignoranza della gente quando è difronte ad essa non gli attribuisce lo stesso valore di altre forme d’arte. Spesso viene confusa con la spazzatura,  un corpo spogliato non è per forza pornografia! Però è il mondo che viviamo oggi, tutto è solo apparenza, si consuma tutto in fretta e nessuno si prende del tempo per capire. L’arte ha bisogno di occhi buoni per essere guardata vista e compresa.

Che rapporto hai con i social?

Io e i social abbiamo un rapporto di comune tolleranza, nel senso che oggi come oggi devi essere social. Non mi reputo una influencer: sono seguita ma non ho la malattia del dover per forza postare. Attraverso i social vorrei che uscisse la mia anima il mio temperamento e le mie emozioni, credo che l’arte serva a questo, a veicolare l’anima verso una lettura più facile agli altri.

Eppure, non è tutto rose e fiori…

Ciò che mi infastidisce di più è l’insensibilità, la superficialità e la maleducazione con cui certi soggetti si approcciano ai social. Dietro la tastiera esce il peggio da questa gente che si sente in diritto di dire o di fare ogni schifezza. Questo per me è inaccettabile: gentilezza ed educazione quando vai a casa altrui la devi sempre avere, che sia una casa reale o virtuale non importa. Posso capire che alcune menti ristrette dietro uno scatto di nudo non vedano la bellezza o la profondità, però non posso accettare la maleducazione.

Come vedi il mondo dello spettacolo?

Non è il mondo che mi interessa per cui nemmeno lo giudico: da ragazza ero inserita, capitava spesso di lavorarci dentro per pubblicità, piccole apparizioni,  spettacoli,  sfilate, eventi… ma ora è un mondo a me distante e di scarso interesse.  Aneddoti da raccontare ne avrei mille, come i personaggi famosi incontrati durante i tantissimi anni di lavoro; mi viene alla mente solo un episodio nel quale il figlio di un notissimo industriale mi vide ad un evento al quale facevo immagine e si infatuò di me. All’epoca ero fidanzata e lo respinsi, ma ricordo che fece di tutto credendo di impressionarmi con la sua Ferrari Testarossa o rendendosi disponibile a pagare per la mia presenza ad una festa un cachet da capogiro. Io rifiutai conoscendo benissimo le vere intenzioni di questo figlio di papà, andando incontro a tutte le conseguenze del caso… Dopo poco ricominciai a lavorare grazie alla nomea ormai consolidata di professionista e affidabilità che mi ero guadagnata , questo mi insegnò che bisogna essere fermi nei propri principi e valori. La gente se ti conosce apprezzerà ugualmente e anzi forse ti rispetterà di più: sono una donna e una modella che non è mai voluta scendere a nessun tipo di  compromesso eppure ho fatto la mia strada ugualmente.

Un messaggio forte…

Più semplicemente è un consiglio che do a tutte le ragazze che vogliono intraprendere la carriera di modella o attrice: non esistono strade più brevi, non affidatevi solo alla vostra bellezza o al vostro corpo ma affidatevi alla testa. Studiate, fate la gavetta e siate sicure delle vostre capacità, affidatevi alla professionalità perchè quella verrà sempre notata e non appassirà con gli anni.

Che donna sei nel quotidiano?

Nel mio quotidiano sono una donna contraddittoria, eccessiva, eccentrica, esigente, ma anche dolce, sensibile, emotiva, un po’ fragile,  sicuramente esibizionista. Chi è in questo ambiente fondamentalmente lo è sempre, spesso abbiamo delle mancanze perché siamo alla costante ricerca di approvazione e ammirazione altrui ma è anche affascinante come fragilità. Trovo sempre irresistibile una donna bella che non ci si vede mai abbastanza, è forse per questo che con la mia amica abbiamo aperto questo negozio di abbigliamento femminile. Adoro che le donne siano belle e a volte forzo la loro natura di nascondersi per farle fiorire un po’ di più.

Dove ti vedi nel tuo futuro?

Non mi pongo la domanda di dove sarò… voglio solo godermi la mia serenità, più di ogni altra cosa. Vivo il momento, vado dove mi porta il vento. Ho mille progetti che bollono in pentola, vedremo, quel che sarà sarà…

Luca Fina

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