Al cospetto di Eolo la ballerina era pronta per l’esibizione.
La nuvola messa a disposizione dal Dio del vento era bianca, candida, pura come la concentrazione dell’ artista.
Il sipario che si aprì dinanzi l’ illustre e divino spettatore era fatto di tramonto. Languide e dolci folate di vento erano l’ omaggio, l’ attenzione, il modo di Eolo verso la ballerina per donarle carezze e tranquillità.
La musica partì.
L’ evento ebbe inizio.
Pliés, développés, dégagés, grand rond de jambe, tutto il campionario di minuti, ore, giorni, anni di disciplina e abnegazione cominciarono ad esplodere nel corpo e dal corpo della ballerina.
Il mistero della danza…
Grazia e potenza sulle onde di una stessa frequenza.
Eolo, ammirato e stupefatto, disteso su di un cimbro a mò di tappeto, osservava le evoluzioni della ballerina omaggiandole con un corteo di nuvole richiamate e poi scacciate, annuvolando e rischiarando il tramonto che colorava di infinite sfumature i movimenti di lei.
La ballerina era troppo assorta e non notava alcunché.
Viaggiava con le sue movenze su un’altra dimensione non accorgendosi delle meraviglie che stavano accadendo intorno a lei.
Meraviglia tra meraviglie di cui il solo Eolo entusiasticamente beneficiava.
La musica terminò nel perfetto istante in cui la ballerina compì l’ ultimo salto atterrando amabilmente sul palcoscenico di nuvole.
Alle sue spalle solo le stelle.
Sopra, sotto, di lato solo le stelle come infiniti occhi brillanti e commossi, emozionati e scossi da ciò che era appena terminato.
Dagli occhi del Dio scese una lacrima, un grato sorriso di fanciullo e se ne andò non prima, però, di aver raccomandato al vento incaricato di riportare a terra la ballerina e di accompagnarla con la più grande attenzione possibile.
L’ aria mossa dalla danza è un vento che smuove la coscienza, è arte a forma di disciplina, sacrificio di corpo e mente.
Volando sulla terra.
ROViRO’