A tu per tu con Gerardina Di Massa, autrice di “Un lampo di vita”

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Gerardina Di Massa è una giovanissima giornalista e scrittrice, che proprio ultimamente è giunta al suo primo libro “Un lampo di vita”, dove si racconta di un percorso di crescita.

Ciao Gerardina. Sei giovanissima ma già con le idee chiare. So che stai per diventare giornalista, per quali testate collabori?

Salve, collaboro sia con il XXI SECOLO che con Eroica Fenice. Onoratissima di collaborare con due realtà campane che offrono ogni giorno tante notizie nuove e dall’incredibile spessore culturale, politico, sociale, economico.

Sei anche giunta la tuo primo libro “Un lampo di vita”. Cosa vuoi comunicare con questo volume?

Il mio primo libro Un lampo di vita è arrivato dopo un percorso lungo di crescita interiore; era un sogno nel cassetto che avevo scritto due anni fa e poi ho ripreso l’anno scorso, con una persona davvero importante per me, che purtroppo non c’è più. Con Un lampo di vita voglio (nel mio piccolo) far capire che tutto è superabile, e anche se inizialmente può sembrare che non ci siano risposte ad alcune domande, queste arriveranno, investite di nuova luce. È un po’ come quando ci si ferma ad osservare il mare all’orizzonte e non si guarda la riva, si sente l’acqua che bagna i piedi, ma solo come sensazione. Poi d’improvviso si abbassa lo sguardo e si nota oltre al mare, la sabbia, le pietre, le conchiglie. Tanti piccoli elementi che in realtà possono rappresentare l’infinito. Ecco, Un lampo di vita per me è questo: riuscire ad andare oltre, con la mente e con il corpo, e non solo a parole.

Perché le persone dovrebbero leggerlo?

Bella domanda, non facile. Potrei dire perché è bello, ma sarebbe troppo di parte. Un lampo di vita è un libro semplice e diretto che affascinerà il lettore, spero quanto abbia affascinato me, scriverlo. Così come nella vita quotidiana, nella stesura del libro ho preferito non perdermi in giri di parole, artifizi, banalità, ma descrivere una storia nella splendida cornice dell’isola d’Ischia, che farà da “supporto” ai personaggi. Una storia facile come dicevo, che però può sorprendere inaspettatamente.

Quando è nata la tua passione per la scrittura? Hai dei riferimenti letterari?

La mia passione per la scrittura nasce grazie ad un esame di critica letteraria, da lì è nato tutto. Ricordo ancora quelle frasi scritte sul mio quaderno universitario, gli appunti sull’agenda, lo scheletro di quello che è diventato Un lampo di vita. Posso dire che la passione per la scrittura in senso stretto mi ha da sempre accompagnata, credo sia qualcosa che si possiede e basta e che fa parte del proprio essere. Non nasce, semplicemente esiste. Poi sta a noi decidere di coltivarla o no. Io ho ovviamente scelto la seconda opzione.
Uno dei miei riferimenti letterari è sicuramente Italo Calvino. Ho sempre adorato il modo in cui l’autore e poeta si approcciava alla realtà. Quell’incredibile padronanza nella scrittura, i personaggi sempre così vicini alla realtà, ma anche comportamenti, legami, dettagli, elementi. Tutto quel pathos mi ha sempre coinvolta. In realtà sono un’appassionata lettrice, non ho un vero e proprio autore preferito, ma Calvino mi ha “aiutata” nella stesura del libro, da quell’esame di critica letteraria, che mi ha portato ad analizzarlo, a Le fiabe italiane lette alle medie.
Credo che ogni autore abbia qualcosa da dire, e anche se appartiene al passato, tutto può essere perfettamente contestualizzabile. Certo, può piacere o no, ma se andiamo a fondo, ogni poesia, ogni racconto o romanzo, offre degli importanti spunti di riflessione.

Progetti per il futuro?

La laurea in lettere moderne, conseguire il tesserino da giornalista ed insegnare. Ovviamente ci terrei molto a pubblicare il sequel di Un lampo di vita, che… è già pronto.

Stefano Duranti Poccetti

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