SPLENDIDA BAND PER LE MUSICHE ALLEGRE E SCANZONATE AMBROSIANE DEGLI ANNI OTTANTA. LE SCATENATE E PARADOSSALI GAGS DI ALE E FRANZ AL PARIOLI IN “RICOMINCIUM”

Data:

Al Teatro Parioli di Roma, fino al 27 Febbraio 2022

Con il calare dei contagi da COVID 19 , l’abolizione delle mascherine all’aperto e la progressiva abolizione degli hub per la vaccinazione da profilassi terapeutica e l’attesa del 31 Marzo con cui arriverà non solo la Primavera, ma pure la fine dello “stato d’emergenza”, la gente ha ripreso ad uscire di casa e ad andare i giovani nelle discoteche a ballare, mentre i più grandi e gli anziani preferiscono  recarsi a teatro per trascorrere una serata in  compagnia degli amici con istruttivi e divertenti spettacoli di genere e gusti differenti, dal più impegnato al maggiormente comico. Di tutto ciò abbiamo avuto un’ennesima prova e testimonianza assistendo al Parioli , gremito in ogni poltrona in platea, al lavoro della straordinaria coppia milanese costituita dai due brillanti attori Ale e Franz , che sono insieme da un quarto di secolo e che conobbero proprio nello spazio culturale di via G. Borsi vicino a Piazza Santiago del Cile i loro primi riconoscimenti pubblici con il salotto del magistrale Maurizio Costanzo, conoscendoli ora la gente televisiva per i loro spaccati di satira arguta nella trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa”. Adesso sono tornati con piacere a Roma ed  hanno offerto da par loro al pubblico una spumeggiante serata di verve comica, che ha toccato tutti i settori del vivere sociale con argomenti civili che hanno spaziato dalla lotta alla plastica messa fuori commercio alla gastronomia a chilometro zero per il rispetto dei mari e degli Oceani dove molta fauna marina si soffoca con la spazzatura non biodegradabile e le reti dei pescatori si rompono, ai genitori, manager, professionisti e tecnici specializzati che s’innamorano di studentesse universitarie che così possono godere di agi e lussi facendosi esteticamente appariscenti e preziose, anche se corrono il rischio di restare precocemente incinta mentre le famiglie tendono a diventare allargate e le paternità non più sicure. Come se tutto ciò non bastasse v’è stata anche la scenetta della vecchiaia in cui Ale e Franz, appoggiandosi alla terza gamba del bastone come aveva pronosticato la Sfinge con il suo indovinello ad Edipo, oltre ad essere divenuto quasi una “Talpa “ per la scarsa capacità visiva,  cerca di leggere una missiva inviata, che reputa sia un richiamo sbalorditivo ed inspiegabile alle armi, avendo combattuto in guerra, invece non è altro che un invito ad accertamenti sanitari da parte della ASL per assisterli meglio. Quello delle RSA, come s’è visto con i morti durante l’epidemia, è un altro grave problema della comunità nazionale unitamente a quello della sterile e pericolosa solitudine degli anziani, che sovente vivono e periscono da soli senza la tutela e l’ affettuose premure di qualcuno, sentendone talora perfino i parenti il fastidio o non avendo nessun congiunto. Le prime due macchiette sono state le più vivaci ed interessanti, come accennato : nella prima alla fermata dell’autobus, che non arriva mai, Ale sta mangiando un panino con la mortadella e bevendo ad una bottiglietta appunto di plastica con l’assai adirato ambientalista Franz, che lo rimprovera per il suo comportamento ecologico scorretto e ne risulta uno splendido e frustrante alterco con un Ale, emblematico con la sua testa priva quasi del tutto di capelli, che allibito e frastornato tenta di trovare scuse e viene consigliato di procurarsi da se stesso le vivande del luogo e di non  prendere i mezzi che inquinano, bensì di  salire su carri e diligenze trainati da asini e mucche che lasciano tuttavia rifiuti solidi dai quali rischierebbe d’essere sommerso, se non potessero essere trasformati in letame fertilizzante. Il loro diverbio è salace, scatenato ed incatenato senza un attimo di tregua, umoristico poiché Franz milanista sfotte Ale per la prevedibile regolare sconfitta dell’Inter di Ale a San Siro contro il superiore Liverpool di Manè, fresco campione d’ Africa con il Senegal, e Sanah  per cui gli spettatori vanno in un brodo di giuggiole e si devono destreggiare pure razionalmente per assumere una loro posizione civile sollecitata dalla gustosa gag a cui stanno assistendo, quale puntualmente si ripete nella seconda dove Alice la figlia universitaria di Franz è innamorata del rappresentante di commercio Ale, che viene aspramente rimproverato dal genitore, di cui si scopre che non solo è un abile tennista, ma ha lo stesso spirito di maschio latino dongiovanni e conquistatore avendo fecondato l’amica di Alice e collega di Ateneo sempre ventenne Giulia, che tuttavia l’ha anche tradito, per non  farsi mancare nulla , con un docente dell’Accademia similmente a quello che nel contempo ha fatto Elena Ferrari, madre di Alice, con un amico durante l ’assenze del fedifrago marito. Dunque siamo in una società d’infedeli,” galli rampanti”, rinnegati dalle mogli, come nella celebre pellicola cinematografica “Perfetti sconosciuti” smascherati dal cellulare, come quello usato da Franz,  ragazze perbeniste dalla doppia vita e sessualmente promiscue per denaro e “stato sociale”, quando non sfruttate e manipolate da una più comoda e censurabile prostituzione dei quartieri altolocati delle metropoli. Superba interpretazione femminile quella della giovane Alice Grasso che tesse un serrato dialogo dai doppi sensi con il padre, al quale ha nascosto che anche lei aspetta un bebè da Ale come indicano le bianche babbucce alla fine dell’icastico quadretto vicino ad un laghetto, che all’inizio aveva sollecitato i due comici in  ricordi scolastici che l’avevano messi già nei panni d’accusati eticamente e sprovveduti razionalmente in quanto alcuni studenti andavano a sfogare i loro bisogni corporali in quello specchio d’acqua con mancanza d’igiene e senso civico, mentre altri vi facevano con stolta superficialità il bagno. Ale nella macchietta in cui Franz era passato da accusatore ad imputato di tradimento uxorale aveva cercato d’aiutare l’amico con una superba mimica, ma che non tuti essendo negli impicci  erano stati  in grado di comprendere aggrovigliando ancor più la scorbutica matassa degli intrighi da celare per non svergognarsi. La Grasso non è stata solo brava a recitare, in quanto ha palesato pure una scintillante voce canora come solista della fantastica orchestra che ha accompagnato Ale e Franz nelle canzoni romantiche, irriverenti e dissacranti, della mala del cantante e chirurgo Enzo Jannacci o politiche e democratiche di Giorgio Gaber “Libertà è Partecipazione”. Il quartetto dei musicisti era formato da : Luigi Schiavone alla chitarra, Fabrizio Palermo al basso, Francesco Luppi alle tastiere e Marco Orsi alla batteria. La regia del perfetto e straripante spettacolo per sarcastica goliardia  e denuncia civile è diretto da Alberto Ferrari e resterà al Parioli  fino al 27 Febbraio e chi si vuole rifare il gusto e l’olfatto, la vista e l’udito, con una gradevole e prelibata sinestesia non deve assolutamente perderlo.

Giancarlo Lungarini

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