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ALESSANDRO ABRUSCATO E LA MAGIA DELLA PITTURA

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Spesso le strade della vita riservano sliding doors e magnifici bivi improvvisi e inaspettati. Ma è proprio dall’inaspettato che, il più delle volte, nascono storie tutte da raccontare. Questa è una di quelle. Alessandro Abruscato, in arte ABAL, durante il periodo difficile della pandemia ha scoperto dentro di sé la magica facoltà della pittura. “La mia arte si posiziona in un contesto dove non ci sono regole o correnti – racconta Alessandro, classe 1983 – quando trovo davanti a me la tela… in quel momento sprigiono la mia immaginazione e viaggio su confini nascosti e imprevedibili che compongono la mia arte”. Ispirazione, improvvisazione e significato. Ma l’arte, a tutto tondo, fa parte di lui. Da sempre coltiva passioni come lo studio della chitarra e della simbologia, una vita “normale”, fino a quando nel ritrovarsi con sé stesso in una profonda meditazione, ha scoperto dentro di sé l’arte come forma espressiva del suo essere, del suo pensare e del suo divenire.

Così ha inizio il tuo sogno…

Da allora una crescita interiore e artistica mi ha portato a sperimentare soggetti e tecniche sempre nuove, per comunicare il mio “dentro”.

Cosa ti piace raffigurare?

I miei soggetti preferiti sono la natura, e i volti di donne rappresentanti sentimenti o impersonificanti elementi: tanti sono i progetti e le ispirazioni.

Il tuo tratto distintivo è l’uso eccentrico del colore.

Diciamo che… laddove meno ce lo si aspetta, mi lancio con abbinamenti audaci e coraggiosi ma allo stesso tempo eleganti ed eccentrici. Le mie opere vogliono trasmettere un senso di luce interiore, semplicità e bellezza profonda.

Restiamo sul tema del colore, “firma” dei tuoi lavori. Come descriveresti l’uso del colore nella tua arte?

Il colore è una parte molto importante della mia arte e mette l’accento su ogni opera. È il mio tratto distintivo.

Riavvolgiamo solo un momento il nastro. Quando e come è cominciato il tuo percorso artistico? 

Il mio percorso è partito a giugno 2021 come un hobby con lavori molto semplici e particolari; ho notato molti commenti positivi da parte delle persone, e da quel momento ho proseguito a creare e migliorandomi e sperimentando ogni giorno.

Quali sono i riferimenti artistici e culturali che ti hanno maggiormente influenzato nel corso del tempo? 

Sicuramente chi mi ha influenzato da un punto di vista artistico è stato Antonio Ligabue, per le sue opere ma anche per la figura che è stato: lui è stata la dimostrazione reale che il talento artistico proviene da qualcosa che l’uomo non conosce e non governa, una bravura e un estro racchiuse in un uomo che il mondo e la società avrebbero scartato in tutti gli altri campi se non appunto quello artistico, una contraddizione che fa riflettere sull’origine profonda del dono del talento. Qualcuna delle mie opere sono ispirate alla sua arte, come “La tigre” e “Lion”, due mie opere.

Guardiamo al domani. Che progetti vuoi realizzare?

In questo momento stiamo organizzando mostre che portano la mia arte in Spagna, è in corso un’esposizione a Malaga ed altre sono in fase di definizione. Inoltre stiamo lavorando ad un progetto che unisca arte e moda con il desiderio di portare la mia arte nella quotidianità delle persone grazie alla realizzazione di capi di abbigliamento che richiamino le mie opere.

Parliamo ancora delle opere. Alcune hanno avuto un riconoscimento pressoché internazionale.

Due delle mie opere sono state donate alla Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” a Gardone Riviera, come omaggio al noto scrittore e poeta italiano Gabriele D’Annunzio. Altre sono state ospitate in esposizione: “Madre Terra” presso Galleria Margutta (Roma – ottobre 2021), “Italia” al concorso “Premio internazionale di arte contemporanea Isabella D’Este”, che ha visto la partecipazione di vari critici d’arte tra cui Vittorio Sgarbi (Ferrara Arte Expo – novembre 2021). Concludo con un motto, quanto mai attuale considerato il periodo storico: ‘In un tempo così difficile, spetta agli artisti il ruolo di faro nella notte’.

Luca Fina

 

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