IL TRASTEVERE RITROVA UNA SPLENDIDA FORMA E CONQUISTA CON MERITO LA FINALE DEI “PLAY OFF”. CON DUE RETI PER TEMPO TRAVOLGE UN’IRRICONOSCIBILE VASTESE E VENDICA LE SCONFITTE. (4 – 0)

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Generalmente le delusioni ed amarezze, se accettate con umiltà e ponderate nei loro insegnamenti, a lungo andare ti permettono di prenderti una sonora rivincita a danno di coloro che t’avevano umiliato e fatto soffrire psicologicamente : questo è quanto si può dire a proposito della semifinale dei “play off” del girone F della serie D tra Trastevere e Vastese, che i romani affrontavano con un certo timore dopo essere stati battuti per due volte in campionato. Lo stesso si può sostenere per il gol di Zaniolo che ha consentito alla Roma dei Friedkin di vincere la “ Conference League” e riportare in  Italia un trofeo europeo a livello dei club dopo 12 anni con lo stesso allenatore che permise all’Inter di aggiudicarsi il “triplete” nel 2010 , ovvero quel fantastico lusitano che è Josè Mourinho. Zaniolo quest’anno è stato a lungo fermo per infortunio, ma ora s’è levato una grande soddisfazione come “match winner” e lo stesso ha dimostrato Spinazzola rientrato con stile e classe in prima squadra dopo l’infortunio agli europei inglesi. Insomma abbiamo rialzato la testa in Europa e , se non fosse stato per un imbarazzante Jorginho che ha sbagliato due rigori contro la Svizzera ed ora in Inghilterra dal dischetto rimane discontinuo, ma più responsabile di lui è Mancini che doveva evitargli una ricaduta maggiore nel trauma psicanalitico già subito a Basilea, avremmo partecipato pure ai mondiali in Qatar. Per tornare alla compagine di mister Mazza, diremmo che ha cancellato di colpo tutte l’ opache prestazioni dell’ultime giornate che avevano messo in pericolo il secondo posto ed ha disputato una partita gagliarda e dinamica in ogni suo elemento, vincendo gli scontri diretti, i takles ed andando crescendo come padronanza del gioco, precisione nei passaggi e triangolazioni ariose, veloci e lineari con  lanci ed intese a colpo d’occhio che hanno “ubriacato” e frastornato gli avversari, malgrado le grida e gli incitamenti sonori di mister D’Adderio dalla panchina. Eppure gli abruzzesi, come notato in campionato, erano sulla carta più esperti e smaliziati dei rionali in quanto d’età superiore e nati prima del 2000, tranne 4 elementi : il portiere Di Rienzo, il terzino Ceccacci, i centrocampisti Scafetta e Pierpaoli. Tale considerazione tecnica, però, è servita a poco di fronte alla freschezza atletica dei quiriti ed alla loro voglia di non rovinare quanto di positivo avevano fatto durante il campionato, essendo secondi come valore solo alla Recanatese che ha inflitto loro un altro doppio rovescio. La gara è stata sostanzialmente corretta, a parte qualche scintilla dovuta al nervosismo per la posta in palio, ben diretta dal pugliese Allegretta di Molfetta, che è stato ben assistito da Nechita di Lecco e Marchesin di Rovigo, dovendo ammonire con  il cartellino giallo unicamente il capitano ospite De Filippo per proteste insieme ai compagni Tancredi e Ficara per scorrettezze tra le fila dei bianchi della Vastese, mentre tra gli amaranto locali è stato ripreso ufficialmente solo capitan Tarantino per condotta scorretta allo scadere prima di cedere il posto a Giordani. Il complesso di casa, schieratosi con il modulo del 3 – 4- 3 ,ha impiegato un  quarto d’ora per controllare la sfidante ed imporle la legge del più forte, facendole intuire che avrebbe approfittato d’ogni suo minimo errore ed infatti al 17° minuto la contesa s’è sbloccata allorché Corsetti ha rubato palla in  contrasto aereo ad un avversario ed ha fornito un invitante allungo per l’ala sinistra La Penna che ha rifinito un assist al centro per Crescenzo che , pur contrastato nell’esecuzione ravvicinata, ha messo dentro. Sul finale del tempo la sfida è andata praticamente in archivio perché un’ennesima distrazione difensiva della Vastese ha dato modo a Corsetti di fuggire di rimessa sempre sulla sinistra e servire al cent ro sulla trequarti La Penna che con estrema precisione ha trafitto Di Rienzo in  disperata uscita. Prima dell’intervallo ci sarebbe stato tempo per il tris se una saetta dal limite di Sannipoli, leggermente deviata dal portiere, non si fosse infranta contro la traversa. Nell’intervallo i trainer svolgevano una duplice funzione : Mazza elogiava i suoi e li esortava a continuare con lo stesso ritmo e baldanzosa sicurezza, mentre D’ Adderio incoraggiava i suoi e li spronava a darci dentro, giocandosi il tutto per tutto. Infatti in avvio di ripresa su corner di Agnello, che con Alessandro erano le due punte ospiti, Stivaletta girava di poco alto, quindi iniziava la girandola delle sostituzioni tra le fila abruzzesi dal 60° al 76° per irrobustire la formazione della provincia teramana, ma a nulla approdavano gli innesti di Pastore, Sansone, Diallo,  Pierpaoli ed Alonzi per   Tancredi, Ficara, Ceccacci, Scafetta ed Altobelli, giacché i rifornimenti per le punte erano fuori misura ed i calci piazzati, i tiri dal limite, imprecisi ed alti. Semprini poteva restare inoperoso poiché la difesa faceva buona guardia e quando non riusciva a respingere si rifugiava in corner, che alla fine saranno 14 a 5 per gli abruzzesi, senza correre rischi. Intanto dal 64°, essendo la partita e il passaggio alla finale già sicuro in quanto ai rionali bastavano due risultati su tre per il miglior piazzamento nel campionato, mister Mazza dava il via al minutaggio per i panchinari e riposo in vista di domenica per i titolari : La Penna, Laurenzi, Corsetti e Macrì per Lo Porto, Santilli, Fioretti e Cervoni, mantenendo l’intelaiatura la medesima  vivacità propulsiva e coriacea. Soltanto negli ulti dieci minuti la compagine del presidente Betturri andava leggermente in affanno e s’assisteva a dei calcioni affibbiati alla cieca e con fatica al pallone per il dispendio d’energie fisiche e mentali, tuttavia gli ospiti non erano in grado di segnare nemmeno il gol della bandiera per il fatto che su pennellate da destra di capitan Di Filippo Il centravanti Alessandro, il più “anziano” dei suoi con 35 anni all’attivo, da distanza ravvicinata si divorava due ghiotte occasioni a pochi metri dalla porta: prima girando male di testa a fil di palo e poi alzando sbadatamente con la punta del piede oltre la traversa. Il sicuro direttore di gara dal polso fermo e dalla scrupolosa applicazione delle norme disciplinari del calcio concedeva 7 minuti di recupero per le dieci sostituzioni ed il tempo perso per dissetarsi nella metà delle due frazioni di gara e così il Trastevere galvanizzato dal risultato conseguito provvisoriamente e con il morale alle stelle lo sfruttava per segnare altre due reti con uno squillante poker finale : prima Santilli infilava con una saetta da fuori area alla sinistra di Di Rienzo e poi al 95° si registrava il gol più bello della giornata con lo stesso Santilli che da sinistra apriva sul limite per Corsetti questi a sua volta pescava dalla parte opposta  Cervoni che, con un perfetto fendente rasoterra, smarcava a centro area Fioretti che marcava, con un delizioso colpo di tacco, il 201 bersaglio della sua formidabile carriera. Umiliati e depressi gli abruzzesi uscivano dallo “Stadium”, mentre il Trastevere s’apprestava a mettersi davanti al televisore per seguire la splendida Roma, che comunque nel secondo tempo s’è chiusa troppo in difesa aiutata dai pali di Rui Patricio, oppure l’altra semifinale tra Tolentino e Sambenedettese, fatta propria dalla squadra delle Palme che nel girone di ritorno è stata la seconda per punti realizzati dopo la Recanatese con uno straordinario rendimento in costante vertice parabolico. Domenica allo “Stadium” sarà difficile per il Trastevere e si prevede un enorme affluenza di pubblico pure dalle Marche, ma se la formazione amaranto saprà ripetersi agli stessi livelli sciorinati contro la Vastese nessun traguardo dovrebbe essere impossibile ed anche stavolta avrà a disposizione due risultati su tre. Altre due partite interessanti di domenica saranno quelle tra Fano e Castelfidardo, derby marchigiano, nonché Vastogirardi contro Castel Vomano per i “play out” con le due perdenti che si scontreranno poi tra loro per non fare da terza retrocessa in Eccellenza insieme ad Aurora Alto Casertano e Nereto . L’unica incongruità è che anche quest’anno il titolo dei “play off” non garantirà nulla in quanto il Trastevere non avrebbe il campo romano in deroga dove giocare le gare interne e la Sambenedettese, in caso di sua affermazione,  è già stata ripescata quest’anno e per due anni di seguito è impossibile ottenere la grazia.

Giancarlo Lungarini   

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