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ATLETISMO SUPERLATIVO E NOTE MUSICALI ELETTRIZZANTI AL TEATRO “OLIMPICO” TORSI NUDI ED EVOLUZIONI ACROBATICHE IN RITMO BLUES PER “THE BLACK BROTHERS”

Data:

Dal 13 Dicembre al 18 Dicembre 2022 al Teatro Olimpico di Roma

Nella serata di mercoledì scorso, mentre la bella Francia geometrica e veloce nelle triangolazioni con alcuni eccelsi campioni come frecce magiche nel suo arco poneva fine al sogno fantastico dei marocchini prima squadra del continente nero giunta alle semifinali, per ossimoro si confermava tutto il valore di un’altra stupenda icona, immagine rappresentativa di quell’immenso territorio di cui qualcuno avverte la malia ed il “mal d’Africa”. Intendiamo parlare del gruppo dei 5 ragazzi dallo splendido fisico aerobico che compongono l’equipe dei “Black Brothers” che hanno mietuto successi ovunque nel mondo, dal Fringe Festival di Edimburgo il principale teatralmente discorrendo per le novità che propone a quello acrobatico  di Adelaide nell’Australia della nuova Oceania, fino ad aver incantato alcune personalità del nostro tempo : da Papa Francesco a Carlo III d’Inghilterra, dal Principe Alberto Grimaldi di Monaco alla giuria di “ Tu si que Vales” sulla grande ammiraglia di Mediaset con Maria De Filippi e Jerry Scotti. Adesso finalmente hanno deciso d’affrontare il pubblico nostrano ed hanno regalato per Natale una superba e prestigiosa prova del loro  fulgore ginnico al pubblico quirite che è andato ad applaudirli non solo per la loro bravura , bensì per l’innata carica di simpatia ed umorismo che hanno saputo trasmettere agli spettatori, tra cui molti bambini. Questi in particolare sono rimasti assai impressionati, sottolineando le meraviglie che osservavano con frenetici battimano e grida di disappunto quando uno dei magnifici cinque diceva “basta”. In effetti lo spettacolo, che è stato visionato da più di mezzo milione di persone in 350 città, ha mantenuto le mirabolanti anticipazioni dello show e per circa 80 minuti non è mancato nulla in maniera ottimale di quanto promesso sulle note del film “ cult” di John Landis. All’origine della nascita ideale di tale gruppo v’è il sogno d’un barman d’un elegante pub inglese, paragonabile al “Cotton Club”, di diventare uno dei “Black Brothers” allorché la mitica apparizione nel locale di due “performers” circensi vestiti alla Belushi ed Aykroyd lo spinge ad attuare i suoi desideri con i colleghi lavoranti sulle musiche trascinanti e propulsive in chiave ritmica rock e blues. Sorse così tutta la scatenata forza ginnica della compagnia leggendaria sul megaschermo con estasianti piroette ed impensabili virtuosi funambolismi che lasciarono a bocca aperta le platee, inducendo i palestrati giovani africani ad attuare con la loro formazione musicale ed agilità fisica   quanto suggestivamente ispirato dalla pellicola. Assursero pertanto ad equilibristi, acrobati evoluzionisti su corde tese, scale e palcoscenico con capriole, salti all’indietro e piroette, per non aggiungere l’esibizione dei loro torsi nudi per il piacere sensibile della parte femminile degli spettatori e l’invidia di quello maschile. Nulla è dimenticato da loro ed ogni oggetto è buono per rapportarsi ad esso : sedie, tavoli su cui si cimentano in istrioniche acrobazie sopra e sotto, appendiabiti, vasi e specchi che per la potenza del loro sguardo finiscono per andare in frantumi. Ci fanno notare le straordinarie ed elevate piramidi umane tipiche dei circhi con “ole “ di stupore, salti nei cerchi come l’”ula- op”, ammalianti striptease alla “Full Monthy” e l’immancabile paradossale “ Mangiafuoco”, capace di una tecnica magica ed esperta tale da relazionarla al genio di Casanova nel telegiornale satirico ed impertinente di Canale 5 dovuto alla fervida creatività di Enrico Ghezzi. Naturalmente il ritmo dell’esecuzioni, dettate dalla musicalità rock and roll,  blues, è  dinamicamente scatenato,  travolgente ed irresistibile, al punto che il tempo della rappresentazione è davvero poco per un pubblico  con gli occhi sgranati per l’eccezionalità dell’evento artistico cui sta assistendo, per cui alla conclusione ci sarà la “Standing ovation” come in ogni altro luogo in cui si sono esibiti, gratificati da recensioni a 5 stelle che condividiamo per la loro genuina e variegata, multidisciplinare e ludica, varietà artistica di numeri ad improvvisazione continua nel tempo di presenza scenica ed in realtà nessuno spettacolo è ripetitivo, perfettamente uguale al precedente. Ci pare dunque giusto il premio ricevuto dai colleghi della critica internazionale che l’hanno definito “ Best Circus and Physical Theatre show” come riconoscimento collettivo ai 5 “astri planetari”.l Papa l’ha potuti applaudire al Giubileo dello Spettacolo Popolare, il Principe Alberto alla cena di gala dei Rolex Master di Tennis allo Sporting Club di Monte Carlo ed infine il recente Re Carlo III, adesso assai fiscale avendo licenziato parecchia imbelle servitù e rimproverato pubblicamente la consorte Camilla Parker, l’ha apprezzati in sommo grado alla Royal Variety Performance che è lo storico evento televisivo ideato dalla famiglia reale albionica nel 1912 e che riunisce i maggiori nomi della danza, del teatro e del circo, assimilabile per strutturazione ai grandi concerti italiani di RAI e Mediaset per le vigilie di Natale e Capodanno sul piccolo schermo. A gennaio saranno al Festival del Circo di Monte Carlo organizzato dalla principessa Stéphanie, dopo la morte del padre Principe Ranieri, nonché al raduno show delle “Arts Professionals” di New York e siamo sicuri che si faranno ancora tantissimo onore. Tutti si contendono le prestazioni di codesto formidabile  collettivo africano , diventato marchio di garanzia come il buon vino DOC o IGP, per cui sono regolarmente in giro ed ogni pausa nella tournée la sfruttano per apparizioni in televisione a rinnovare la loro aulica nomea e rammentiamo tra queste a quella a “Les plus grand cabaret du monde” ed infatti il loro è un gioco di spassoso intrattenimento “live” musico – teatrale acrobatico, che è stato rimarcato opportunamente dalla stampa di Adelaide nella regione di Vittoria in Australia. Il lavoro così lodato ed osannato si replicherà al teatro Olimpico fino a domenica prossima ed è assolutamente da non perdere per un dolce e sereno Natale La firma è di Alexander Sunny che lo dirige con  sfrenata ritmica , mimiche allusioni e massima ludicità psicologica dove non sono assenti la dedica alle donne con un mazzo di rose offerto ad una di loro sul palcoscenico e bambini invitati pure loro sulla pedana per cantare tutti insieme la briosa e romantica canzone “Chicago” capitale dello Stato dell’Illinois in cui è nato l’ex presidente degli USA il democratico Obama; le coreografie invece sono di Electra Preisner ed Ahara Bischoff, mentre le scenografie sono state disegnate da Siegfried Preisner e Loredana Nones con la realizzazione di Studiobazart.   I 5 incredibili acrobati volanti dal peso corporeo inavvertito e morbidamente carpiato sono : B.M. Huka, R. A.Kulembwa, S. M. Mlevi, M. S. Mwakidudu  e P. M. Obunde, che fanno a gara tra di loro per prevalere, tuttavia sono da elogiare in blocco.

Giancarlo Lungarini.

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