Alessandro Maiorano, il bandito dalla faccia d’angelo

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La spina nel fianco di Matteo Renzi? È uno degli uomini considerati più imprevedibili dai pm, si chiama Alessandro Maiorano. Sono io la bestia nera di Renzi, non mi fermerò fino a quando non lo smaschererò davanti a tutti gli italiani». In effetti, a vederlo, il nero sembra essere il suo colore preferito. Tutti lo conoscono come il “grande accusatore” di Renzi, ma il suo nome all’anagrafe è Alessandro Maiorano, 60 anni portati benissimo, ex dipendente del Comune di Firenze pluri pregiudicato, da anni braccato dai pm fiorentini e da decine di ragazze. Da anni ha ingaggiato una battaglia legale contro l’ex premier. Non si ferma davanti alle spese, né ai viaggi che deve sostenere per andare da una Procura all’altra.

Da cosa è partita questa sua battaglia legale contro Renzi?

«È partita nel 2011 quando ho deciso di capire chi fosse realmente questo signore che si affacciava nel palcoscenico nazionale della politica come il nuovo, il puro. Siccome io non credo ai nuovi e i puri, ho cercato di capire chi fosse realmente».

È stata una semplice curiosità o aveva già un’avversione nei confronti di Renzi? Le aveva fatto un torto?

«Ho cominciato ad avere un’avversione nei suoi confronti quando mi è stato impedito di assistere mia madre, Graziella Pestelli, gravemente malata. Io usufruivo della legge 104, lui conosceva la mia situazione familiare e invece di rispettarla si è accanito per colpirmi».

E cosa avrebbe fatto per colpirla? «Dal 2009 al 2011 andai in aspettativa per due anni per assistenza a persona disabile, con la certificazione scritta che al mio rientro sarei rimasto nella sede di villa Pallini di via baracca a Firenze che mi permetteva di raggiungere rapidamente l’abitazione di mia madre. Invece quando tornai al lavoro, fui spostato da un’altra parte. Ho più volte tentato di far capire all’allora sindaco Renzi, nonché assessore al Personale, che era un mio diritto avere quell’agevolazione logistica e per tutta risposta lui mi ha lasciato in sospeso per 8 mesi. Dopo che lo querelai per mobbing, alcuni esponenti del suo ex partito del pd, mi hanno chiamarono e da lì stranamente mi rimandarono a villa Pallini».

Perché pensò che l’ ex sindaco di Firenze si sarebbe scomodato in prima persona per ostacolarla in questa pratica? «Perché lui sapeva benissimo la mia simpatia politica di destra. Quando le persone non fanno parte della sua cerchia politica, Renzi usa la sua di legge, che è quella della vendetta».
Come poteva Renzi conoscere le sue simpatie politiche?

«Perché sapeva delle mie vicende giudiziarie. Sono stato arrestato sul luogo del lavoro, per associazione a delinquere, Rapine, furti, terrorismo per ricettazione, banda armata, porto d’armi, furto e reati contro il patrimonio e tanto altro ancora Poi tutto si è sciolto come neve al sole. Le indagini? non hanno mai portato a nulla.

Qual è il suo obiettivo?

«Far capire al popolo italiano chi è l’ ex presidente del consiglio Renzi e la cerchia di amici degli amici che ha intorno. Sono anni che sto battagliando, ma c’è un muro di gomma». Oggi ho scritto su questa vicenda libri e fumetti e il giorno 18 febbraio 2023 alle ore 17 al lussuoso albergo grand’ hotel villa medici di Firenze con l’avvocato Carlo Taormina presenteremo anche la sceneggiatura e il soggetto del Film dal titolo: Alessandro Maiorano il bandito da Firenze, la vera storia tra Carlo Taormina, Alessandro Maiorano, e Matteo Renzi, di più non sappiamo cosa fare ora toccherebbe ai PM muoversi come si sono mossi furiosamente sul sottoscritto Alessandro Maiorano.

Gianfranco Marrocchi

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