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Disadirare. Un’altra Iliade

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Una prosa, una lirica, un balletto. Uno spettacolo fatto di costruzioni di legno, forse sarebbe più giusto dire fatto con delle casse di legno le stesse casse che vidi Achille durante una delle battaglie, le stesse casse con la quale i morti nell’Iliade si porta dietro, una rappresentazione teatrale a poco pregevole al pari di grandi attori dal nome importante. Rappresentare una prosa vuol dire non solo conoscere, ma vuol dire sapersi emozionare e ad un gradino più elevato saper provare dei sentimenti, la macchina del fumo, l’illuminotecnica, Ho semplicemente tutti gli attori e le attrici hanno saputo portare quello spirito della pietrificazione del corpo, quelle impostazioni e quelle posture tipiche delle divinità greche. Partiamo col dire chi adoperare un metodo stanislavsky con delle divinità o dei personaggi di prosa risulta sempre molto difficile, semplicemente perché bisogna entrare nella parte del personaggio ma del personaggio in sé si hanno solamente raffigurazioni iconografiche o mitologie scritte, la postura di Beckett invece è complessa perché si rifà ad un tipo di sincronismo e di sincronia davvero molto elevate, per questo affermavo che anche i grandi attori di teatro non sempre riescono in questo intento. In quest’opera non vorrei aggiungere nulla altro che è un’opera davvero ben riuscita dove viene rappresentata l’Iliade con una visione leggermente contemporanea, ma temporanea forse è stata più che altro la struttura dei costumi e della scenografia perché a mio parere è stato qualcosa di meraviglioso che ha fatto comprendere effettivamente allo spettatore quella guerra per una mela, per una donna , per un destino assurdo cosa abbia scatenato. Applausi finali più che meritati perché nonostante le grandi problematiche degli attori visto che parliamo di attori provenienti da un carcere minorile, e dalle studentesse di un istituto liceale di Sant’Agata dei Goti, hanno fatto davvero un eccellente lavoro con le musiche di sottofondo di lucariello il rapper napoletano che infatti ha concluso con un discorso affermando che la cultura debba essere vissuta al 100%,, e non deve essere ghettizzata oppure distorta con un metodo punitivo e non educativo, non posso che questa affermazione fare un applauso a queste magnifiche parole e concludere così questo mio articolo.

Emmanuele Paudice

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