Samantha Toffa Brunellise, l’arte nel DNA

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L’arte fa parte del suo dna. Adora dipingere, raccontarsi usando colori e materia, esprimere le proprie emozioni mettendole su tela. Samantha Toffa Brunellise è un’artista, vive d’arte ed ha imparato a farsi conoscere puntando sulla sua bravura e sfruttando il potere dei social. Da Brescia, la sua terra d’origine, i suoi quadri raggiungono ogni parte d’Italia, in parte per lavori su commissione e in parte per progetti privati che negli anni l’hanno portata a collaborare anche con diverse aziende fra cui Audi e Porsche. “Ho perso il conto dei miei quadri, ma ne produco circa 400 all’anno e sono una decina di anni che mi sono dedicata a tempo pieno all’arte” racconta Samantha, laureata in Nuove tecnologie dell’arte, a cui si è poi aggiunta la laurea magistrale all’Accademia di Brera in Economia dell’arte.

La pittura fa parte di te.

E il rapporto è così simbiotico che la mia dedizione verso il mio lavoro varia in base all’umore: se sono piena di energia, non vedo l’ora di esprimermi nel mio studio che ho adibito in modo elegante, con un divano e un camino, uscendo dallo stereotipo del vecchio spazio dell’artista.

Riavvolgiamo il nastro. C’è un aneddoto da cui tutto nasce…

Proprio così! A 3 anni ho vinto un diploma come bambina ‘prodigio’ per aver disegnato dimostrando di possedere una capacità superiore alla media. E quel disegno è poi stato ripreso dalla Caritas per una campagna pubblicitaria divenuta virale ad inizio anni Duemila.

Come questo talento si è trasformato nel tuo lavoro?

Tutto è iniziato col mondo dei tatuaggi: da adolescente disegnavo i tattoo che venivano poi realizzati dai professionisti, da lì ho avuto chiaro che volevo far parte del mondo artistico ma soprattutto ho iniziato ad approcciarmi al mondo della pittura su tela. Seppur seguita da professori, sono cresciuta di base autodidatta, capendo quale fosse la mia strada.

Ed è così che sono nati i tuoi stili che ti caratterizzano e ti rendono riconoscibile.

Spazio dall’astrattismo all’iper realismo, mondo differenti, persino opposti, che talvolta faccio incontrare durante le mie sperimentazioni. Adoro riprendere sculture della tradizione greca e romana, decontestualizzarle e farle rivivere su tela. Ma adoro anche il mondo dell’astrattismo, dove utilizzato molta materia, tridimensionalità, sporgenze, texture e le foglie d’oro 24 carati, divenute ormai il mio marchio di fabbrica.

Il tuo percorso ti ha portata a vivere esperienze memorabili.

Ho esposto in zona Brera in gallerie, ho lavorato per committenti davvero straordinari come Audi e Porsche. Nel primo caso, insieme ad altri artisti, abbiamo realizzato una performance dipingendo live durante un evento esclusivo; nel secondo caso, ho realizzato quattro opere in live painting in occasione del 75° anniversario. Ma mi è anche capitato di dipingere quadri col vino, sorseggiando un ottimo calice…

Sui social racconti il tuo lato artistico.

Sì, utilizzo Instagram come uno strumento di lavoro: all’inizio quasi mi vergognavo a mostrare le mie opere, poi ho capito la necessità di andare oltre il giudizio della gente e di condividere col pubblico le mie opere. Questo ha fatto sì che il lavoro sia cresciuto moltissimo e oggi i miei 20mila followers mi seguono per l’arte che realizzo. È un numero rilevante in ambito artistico, dove non è scontato raggiungere questi traguardi. Questo traguardo è davvero appagante, ma non mi ritengo mai soddisfatta e voglio sempre migliorarmi.

Chi sei nel tuo quotidiano?

Sono una persona molto estroversa, esuberante, non mi faccio problemi a dire quello che penso, peculiarità che mi ha aiutato a selezionare le persone che ho accanto. Sono anche molto sensibile per quanto io possa sembrare sicure di me: questo, ad esempio, è un lato che sfogo durante l’arte, ed io ringrazio l’arte per avermi salvato e per avermi dato strumenti per ripartire anche nei momenti più cupi.

Luca Fina

 

CONTATTI SOCIAL
https://www.instagram.com/samantha_toffa

 

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