La nuova vivace e autobiografica “stand up” con “vis comica” di Chiara Becchimanzi

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La prima parte della XXIX edizione della rassegna “I Solisti del Teatro” s’è chiusa con lo scatenato spettacolo di vivace e frizzante umorismo, salace e brioso spirito lascivo e fescennino, confessione sincera ed a tutto tondo dell’avventure politiche di contestazione al sistema borghese, dei provini della sua poliedrica attività d’attrice nel mondo della celluloide e dei lavori nel nuovo genere di commedia monologante ed interattiva con il pubblico di Chiara Becchimanzi, reduce dal precedente applaudito lavoro di successo “Terapia di gruppo”, presentato a Roma al Teatro dei Servi e poi in quasi tutta Italia, con il quale aveva cercato d’esorcizzare le paure della nostra penisola sul Covid ’19 e le sue devastanti conseguenze. In questa nuova commedia del tipo appartenente alla moderna “Stand up comedy” , lei che è di Ostia Lido ed è della “social generation” nata nell’ultimo ventennio del secolo scorso, ricorda le battaglie condotte per il riscatto del “Teatro del Lido” che ora è pubblico e partecipato, le lotte condotte contro la mancanza d’una vera e piena democrazia nel Paese, come quella del 15 ottobre 2011 a San Giovanni quando si trovò circondata dai celerini con la loro carica e fu colpita da un lacrimogeno sulla fronte,  aiutata da un finto poliziotto a rialzarsi, scoprendo poi che era suo cugino. Questa era la seconda volta che ruzzolava in terra , in quanto la prima gli era accaduta con il suo scooter ed allora l’aveva generosamente soccorsa un lavavetri di colore, come sovente nei momenti di pericolo avviene, meritando la sua gratitudine. Con estro, fantasia, sveglia memoria e fascino stilistico nel suo eloquio, ben espresso e scandito sapientemente alla folta platea dei Giardini della Filarmonica, Chiara nel suo variegato e multidisciplinare, lungo ed incandescente, spettacolo a “cuore aperto” in “Terapia d’Urto – Dio, Patria e Famiglia” rivela tutto del suo passato di circa 8 lustri e tiene desta l’attenzione generale mettendo in dubbio tutte le principali credenze della comunità, a partire da quelle ribadite dal Papa nella GMG di Lisbona. Ha frequentato la Scuola d’Arte Drammatica ed ha superato brillantemente le prove di recitazione e canto, di cui ha dato un saggio, mentre nell’esercizio fisico fu bocciata da una rigida ed impettita docente in quanto non comprese che doveva fare una capriola per mostrare le sue capacità nei movimenti di postura scenica. Nel coinvolgere gli astanti s’ è accorta che v’era una bambina delle Medie Inferiori, accompagnata dal padre, permettendosi di dialogare principalmente con lei e di farle un corso di formazione etica e sessuale accelerato, parlando del suo corpo, dei suoi amori e della sua contrarietà ad essere giudicata dagli altri, specialmente nelle scelte che la riguardano in prima persona. Per esempio, i suoi genitori vivono una felice relazione sentimentale dai tempi del Liceo, da 50 anni, mentre lei ha avuto numerosi rapporti e convivenze , tanto che una volta ha raccontato d’aver rischiato d’essere violentata e d’aver dovuto abilmente difendersi con maniere dure, continuando tuttavia ad essere aperta all’Amore che ora vive felicemente con il suo compagno maggiore di 13 anni, che le ha portato in dono un figlio “teenager” avuto da una precedente relazione di nome Massimo che le ha attaccato i pidocchi ai capelli , provocando il suo schifoso ribrezzo, in quanto la splendida fulva capigliatura è la dote principale del suo fisico a cui è principalmente e gelosamente legata. Ha altresì confessato che, per il suo benessere e la totale libertà personale,   è contraria alla maternità ed una volta, essendo rimasta incinta, s’è dovuta recare al nosocomio San Camillo dove la sottoposero a lunghe, costose e snervanti, indagini  fisiologiche e del sangue, con la risposta, a seguito di laboriose e costose pratiche sanitarie, che v’erano due possibilità per evitare il parto : la pillola del giorno dopo da prendere entro 7 settimane dl concepimento, che pochi Ospedali danno per obiezione di coscienza dei ginecologi, ed il raschiamento, che fu quello a cui dovette ricorrere nell’istituzione sanitaria pubblica di Pontedera. Questa sua posizione riportata durante una “Stand up” in pubblico le causò la reazione delle “pancine” a Lunghezza, indotte poi ad andare a casa dai mariti, mentre il suo schierarsi ideologicamente a sinistra contro il Fascismo, come fece ultimamente la scrittrice pugliese e libera intellettuale Michela Murgia morta due giorni fa di cancro, che aveva creato la “queer family” e che s’era augurata di veder finire prima del suo trapasso il governo Meloni, naturalmente pura utopia, le aizzò contro un “nero “ a Torre Angela, contestato nella sua sonora e violenta sfida verbale dialettica dallo stesso pubblico del popoloso quartiere. Questi tuttavia non sono stati che dei pubblici incidenti della sua professionale carriera di palcoscenico, mentre quale attrice della celluloide filmica ha raccontato come, dovendo riprodurre la scena della Fontana di Trevi in cui Ingrid Bergman invita il celebre ed impareggiabile Marcello Mastroianni ad entrare in acqua con il famoso grido “Come here, Marcelo”,le diedero una piccola vasca, simile ad una bacinella, gettandole l’acqua dell’immaginaria fontana dall’alto in pendenza per cui scivolo in giù e si ruppe l’anca; dunque le tragiche disavventure non le sono mancate come quella dei moscerini che nella serata afosa di venerdì sentiva d’inghiottire , mentre altri le camminavano in testa ed un altro insetto più grande, o forse un pipistrello, richiamato dai riflettori, le svolazzava sopra ed incuteva spavento per cui, consigliata dalla bambina oggetto delle sue attenzioni e domande, cui seguivano intelligenti risposte, ha messo un cappellone rosso verticale da mago o Babbo Natale, dopo aver letto le rimostranze sui “mass media” delle sue ”Follower”  per l’inclinazione a non aver figli propri, ma piuttosto una famiglia allargata per il grande amore che, nonostante tutto, nutre per Massimo. In conclusione, dopo aver diviso i presenti in fasce anagrafiche logicamente chiuse con una quadruplice selezione ed aver accusato la classe demografica “boomer”  nata dal 1946 all’80 d’aver rovinato il mondo, un po’ come fanno oggi gli ambientalisti della “new generation”  imbrattando palazzi e monumenti, oltre ai blocchi stradali, ha sostenuto la necessità d’un rinnovamento totale simile all’auspicata palingenesi finale nel romanzo notissimo “La Coscienza di Zeno” di Italo Svevo sulla crisi dell’individuo inetto, leggendo un moderno decalogo, in antitesi a quello del Monte Sinai dato nel roveto ardente a Mosè, sottolineato ad ogni articolo dalle sonore approvazioni ed ovazioni interlocutorie del pubblico, galvanizzato dalla gratificante divertente e liberatoria, dissacrante, rivelazione “toto corde” della nuova, confermatasi a pieni voti,” star” della comicità personale ed improvvisata sera per sera, senza un copione, dettata solo dall’”attimo fuggente” e “flusso di coscienza” del tempo vissuto sulla scena, alla maniera di J. Joyce o sul lettino in seduta ‘psicoanalitica dello psicoterapeuta. Ha compendiato in 20 secondi le nostre maggiori opere letterarie della Storia : dalla “Divina Commedia “ a “I Promessi Sposi” e per quanto riguarda l’Arte s’è rifatta allo stesso modo a “La Primavera” di Sandro Botticelli, in cui il sacro si contrappone al profano da sinistra a destra, nonché  a “La Gioconda” di Leonardo, che un operaio italiano rapì al Louvre, ma poi fu restituita, finendo per essere così assolto. In chiave personale ha raccontato di non osservare molto la dieta e di cercare l’equilibrio tra anoressia e bulimia, raccomandando però a tutti di non ergersi mai a giudici e di farsi sempre una “padellata di c….propri”. L’unica cosa per cui ringrazia la Meloni è  l’aver tolto l’IVA sugli assorbenti. Insomma è partita dalla precarietà giovanile per arrivare al suo aspetto di buona matrigna, passando per le sperimentazioni cinematografiche e teatrali interattive, in cui predilige parlare ed interloquire con chi ha problemi di disagio esistenziale come lei, discorrendo di questioni comuni,  per le quali ha appreso i segreti del mestiere dal sommo Gigi Proietti e dalle “vamp” Cinzia Leone  ed Anna Marchesini del famoso Trio con Solenghi e Lopez. Si riprenderà martedì 22 con “ I Solisti del Casella “ c he offriranno il concerto “Note di passaggio. Canti Antichi e Nuove Contaminazioni”.

Giancarlo Lungarini

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