Lacrime napoletane di commozione ed emozione per “Whispers of him” di Garrett Smith al Teatro Bellini di Napoli. Pubblico in visibilio per il nuovo titolo del coreografo americano a tu per tu con la vita e la morte, con in mezzo emozioni senza fine e musiche trasversali all’intero mondo della musica. Uno spettacolo nello spettacolo, verrebbe da dire, con i bravi dodici interpreti capaci di raccontare in quattordici momenti diversi le sfumature di una vita che cresce a dismisura fino all’implosione ed alla morte. Proprio quello che accade abitualmente e che fa soffrire, del resto è questo il concept di Garrett Smith, assolutamente aderente alla realtà. “Whispers of him” è un titolo di ArtGarageDanceCo, in co-produzione con ResExtensa Dance Company/Centro Nazionale di Produzione della Danza Porta d’Oriente, lungo un’oretta e poco più dove si sono alternati momenti di gioia, freschezza, ebbrezza e poi, quasi a voler entrare a testa alta nel pianeta delle emozioni fortissime, scivolare nell’oblio e nella morte per un incidente, un bicchiere di troppo o solo per il destino nefasto. Il primo e l’ultimo passo a due rappresentano il prima ed il dopo di una vita a rincorrersi tra il reale e l’immaginario, tra il concreto ed un’altra dimensione. Ovvero l’unico luogo sicuro dove i due innamorati hanno potuto trovare riparo. Una storia strappalacrime, educativa, emozionante e vivace nelle sue danze esplosive ed intime, tutte interpretate da un corpo di ballo all’altezza della situazione, sia tecnicamente che scenicamente. Del resto lo stesso coreografo aveva indicato la via: “l’amore, gli amici, la spensieratezza, poi in un attimo, nel tempo di un battito d’ali tutto cambia, tutto è perduto – è così che Smith ha voluto mettere in scena la fragilità della vita raccontando quanto l’esistenza umana sia effimera – un attimo soltanto e tutto può cambiare irrimediabilmente . . . per poi continuare, forse, in un’altra dimensione.” La stessa formazione accademica di Garrett Smith conferisce da sempre ai suoi lavori in scena un alto livello performativo che, unitamente alla versatilità dello stile e degli interpreti, dà vita a una fluidità di linguaggi espressivi che lo collocano nel novero dei coreografi maggiormente apprezzati e più rappresentati sui palcoscenici di enti lirici e teatri internazionali. Un lavoro molto intimo, una coreografia a matriosca ed un susseguirsi di azioni che ha saputo insinuarsi nei meandri delle paure e delle fragilità di ciascuno. Un prodotto autoriale a cui Emma Cianchi, direttrice artistica di ArtGarageDanceCo e produttrice del titolo, ha voluto concedersi nuda e cruda, attraverso la regia, la coreografia ed il concept dello statunitense Garrett Smith, i testi Manuela Barbato, la voce di Biagio Musella, le luci di Gessica Germini, le scenografie di Lucia Imperato ed i costumi di Cristina Sodano. Il sound designer Sergio Naddei, le video creazioni di Livia Ficara e le riprese di Matteo Cinque sono state la cornice tecnologica che hanno legato indissolubilmente il grande coreografo ospite, assistito in questo spettacolo da Sara Lupoli, proprio alla protagonista del dietro le quinte Emma Cianchi.