Conferma di astri internazionali e nuove entrate per il brio coreografico de “Les etoiles”

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Tra un mese ricorrerà l’equinozio di Primavera che sarà artisticamente salutato dal secondo appuntamento del nuovo anno con la danza magistralmente organizzata dall’”Entertainment” del manager Daniele Cipriani, che ormai è un nome mitico nel panorama culturale della capitale, che da parecchi anni ne ha cominciato ad apprezzare le qualità affabili e le geniali  scelte artistiche per presentare il meglio dell’Arte al pubblico quirite che accorre in massa ai suoi spettacoli, come è già avvenuto a gennaio per le due sere dedicate a “Las Estrellas “ con il meraviglioso flamengo ed il balletto classico dei primi ballerini iberici. D’altra parte la coreografia in nome della dea Tersicore, la Musica e la Pittura, sono discipline universali che muovono i sensi e sono percepibili, apprezzabili , da chiunque, per cui suscitano l’estasi degli spettatori con un ‘inclusione generale e proprio per questo nel programma di sala sarà inserito anche un pezzo nella lingua dei segni che potrà deliziare pure i non udenti. Si toccherà pertanto il sublime, il cui trattato già codificato nell’antichità è rimasto anonimo, ma certamente aiuteranno a raggiungerne le vette le splendide e maestose musiche di Ciaikovsky, Khaciaturian, Gershwin ed altri eccelsi nomi del piano. Le rappresentazioni avranno luogo nella settimana antecedente il cambio di stagione e verteranno su 4 eventi per offrirli ad un maggior numero di adepti ed acquirenti il ticket, che andranno quasi certamente, come negli anni passati, in “sold out”. Dunque il gala sarà allestito il 15 la sera alle 21, il 16 in doppio appuntamento anche il pomeriggio alle 16,30 ed il 17 soltanto nella pomeridiana. Non c’è bisogno di affermare che la Sala che l’ospiterà sarà quella di Santa Cecilia per la collaborazione con la Fondazione Musica per Roma. Le stelle della danza, provenienti dai tre continenti dell’Asia, dell’Europa e dell’Americhe, s’esibiranno in un florilegio di vasta gamma preziosa, ognuno con il suo particolare carisma e la genuina classe, con la specifica formazione delle varie scuole e compagnie; avremo così un caleidoscopio di flora rigogliosamente sbocciante nella superlativa tavolozza policroma dell’arcobaleno. Molti dei magnifici danzatori la gente non farà difficoltà a riconoscerli in quanto già da tempo sono ospiti fissi della “Kermesse” internazionale, a partire dal kazako Bakhtiyar Adamzhan dell’Opera della capitale Astana,il   favoloso Sergio Bernal della Dance Opera spagnola che danzerà il 15 e 16, la georgiana Maya Makhateli dell’”Het Nationale Ballet “ di Amsterdam, il russo – tedesco Daniil Simkin che ora è all’”American Ballet Theatre, mentre la statunitense Tiler Peck ed il texano precipuo Roman Mejia approdano nella Città Eterna dal “New York City Ballet” con l’animo e la perfezione ritmica nell’esecuzione trasmessa dal Maestro protettore della compagnia, quel formidabile coreografo indimenticabile che era George Balanchine. Per il secondo anno consecutivo potremo assistere alla “ performance” dell’italiano Alessandro Frola che ha scoperto la sua fortuna all’”Hamburg Ballet”, che invece s’ispira a un altro insuperabile  creatore di danza quale John Neumeier. A questi  artisti divenuti di casa all’Auditorium della Musica s’uniranno altri elementi  perfezionisti che calcheranno per la prima volta il palcoscenico della “room” Santa Cecilia , tra cui “in primis” i cubani Claudia Garcia Carriera e  Dani Hernandez, davvero sfolgoranti nella disciplina tersicorea  molto valorizzata nell’isola insieme alla specialità della Sanità tanto che alcuni medici specialisti ed infermieri sono giunti di supporto nel nostro meridione , soprattutto in Calabria dove vi sono enormi carenze sanitarie e nosocomi chiusi con apparecchiature elettroniche che vanno alla malora inutilizzate; loro due porteranno con sè l’esperienza tecnica classica acquisita con la “prima ballerina assoluta” Alicia Alonso , che fondò il “Ballet Nacional de Cuba”  infondendovi  la gaia vivacità ispano – americana che si respira nelle vie dell’ Avana e rallegrava il popolo pure durante la dittatura di Fidel. La medesima frenesia scatenata sulle punte si potrà riscontrare nel messicano Isaac Hernandez  che, oltre ad essere stato un danzatore dell’”English National Ballet” , s’è cimentato perfino come attore  nel ruolo di Lazaro nella serie sulla piattaforma “Netflix “ intitolata “Qualcuno deve morire”. Insieme alla Frola un’ altra nostra concittadina, avendo avuto il valente coraggio e l’indomita forza d’espatriare, ha trovato il successo in un corpo di ballo straniero : intendiamo riferirci a Giada Rossi fiorentina cresciuta artisticamente al “Conservatoire de Paris” e maturata al massimo dell’espressività figurata alla “Royal Ballet School” di  Londra. L’esplosione definitiva del suo valore s’è registrata nel dicembre scorso con la partecipazione a “La Silfide” di Burnonville al Teatro de “La Zarzuela” di Madrid ed il Direttore Joaquin de Luz della “Compania Nacional de Danza “ della capitale del Paese di Cervantes e del “Caudillo “ generale Franco  l’ha promossa  “seduta stante” per esemplare merito artistico “Primera Figura”.Gli spettacoli subiranno delle modifiche nel programma delle 4 repliche per cui gli “Aficionados” ed i turisti, che affolleranno con il sole la nostra metropoli, avranno la possibilità di osservare un’ampia selezione di “Les Etoiles” nelle loro virtuose acrobazie negli assolo, nei duetti, in volo e sulle punte. Da tanto classicismo della tradizione inveterata e rinomata si decollerà per arrivare alla coreografia moderna di maggiore clamore ed universale risonanza da parte della critica specializzata. Alcuni numeri del programma di massima prescelto sono stati già divulgati e saranno precisamente : Alessandro Frola e Giada Rossi ne “La Bella Addormentata” di Marius Petipa, mentre insieme al kazako  Adamzhan la vedremo nel passo a due dallo “Spartacus “ di Yuri Grigorovich. Claudia Carriera e Dani Hernandez  ricorderanno la Alonso con i suoi balletti da “Giselle” ed “Il Lago dei Cigni” con principale rielaborazione del Cigno Nero. Pure Tiler Peck e Roman  Meija  renderanno omaggio al loro nume tutelare Balanchine con tre esecuzioni : “Who Cares?”, “The Man I Love” e “ “Tscaikovskj Pas de Deux”. La sera del 16 marzo invece i due eseguiranno straordinariamente la “performance” di Christopher Wheeldhon  “This Bitter Earth” con i costumi di Valentino, il celebre sarto cui in quest’occasione si rende onore. Logicamente anche quest’anno non poteva mancare la “chicca a sorpresa” del firmamento danzante che verrà svelata da Cipriani, come di consueto, solo all’ultimo minuto, “in extremis”, mentre già conosciamo che non mancherà Lutz Forster che per 40 anni ha incarnato con le sue movenze i lavori di Pina Bausch ed ha diretto il Tanztheater di Wuppertal a lei intestato alla memoria. Egli riprodurrà nella versione della lingua dei segni, come anticipato sopra, la canzone “The Man I Love” che fu inserita nel fascinoso lavoro tersicoreo “Nelken” del 1982 della stessa Bausch. La suddetta coreografia assurgerà ad un livello e contributo ancor più sofisticato ed elegante alla rimpianta e suggestiva, impareggiabile , Maestra della danza dei piedi e della postura sequenziale del fisico con la partecipazione arricchente a fianco di Foster degli altri astri maschili, cui il “performer” alemanno provvederà ad insegnare i gesti per risaltare all’unisono in palcoscenico. Tutto ciò premesso, il gala internazionale con un gemellaggio artistico tra i tre Continenti è atteso con grande ansia, trepidazione, curiosità e ben risposte aspettative. La realizzazione del grandioso evento è patrocinata dall’Autocentri Balduina e dall’Hotel de Russie di Piazza di Spagna della catena Rocco Forte che da sempre s’è distinta per la promozione delle Arti e pertanto rinnova anche in tale circostanza il suo sostegno all’attività culturali internazionali della città di Roma.

Giancarlo Lungarini

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