Come un’ombra nella notte: io e Bertolucci

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C’è un uomo, molto importante e molto famoso, che sta leggendo avidamente un misterioso manoscritto. Accanto a lui c’è una donna, sua grande amica, che lo osserva. E c’è il misterioso testo che l’uomo sta studiando. Come in trance.

Se non fosse accaduto realmente, potrebbe essere la scena iniziale di un film. Invece è cronaca. È realtà. L’uomo è il grande Bernardo Bertolucci. La donna è Donatella Baglivo, nota regista di film-inchiesta sulle star del Cinema, biografa ufficiale di Bertolucci, sua grandissima amica e socia di produzione.

Il misterioso manoscritto che il Maestro sta leggendo e che tanto lo
“ipnotizza” è la mia inchiesta alla base del film documentario “Ombre Sconosciute sulle Stelle–Rolling Stones”.

Donatella, la nostra comune amica è stata il punto di collegamento tra me e Bertolucci, quella che gli ha fatto conoscere il mio lavoro.

Perché il grande Premio Oscar italiano è arrivato a definire questa inchiesta-film la cosa più importante e misteriosa del mondo?

Perché, con assoluta determinazione, ha avviato il piano per dedicare a questo film investigativo un museo, caso unico nella Storia Mondiale?

Per la prima volta, è stato svelato il “segreto meglio custodito della Storia”, quelle ricerche nascoste di Fisica Quantistica e Psicologia degli Archetipi che hanno portato alla rivoluzione tecnologica e mediatica che ha travolto il mondo.

Quelle sconcertanti ricerche, sconosciute a tutti, sviluppate dai leader della Controcultura Hippy californiana, che hanno valicato la “linea di confine della realtà”, quel mondo misterioso, enigmatico e impenetrabile dove si fondono gli enigmi “magici” quantistici con quelli altrettanto incredibili degli archetipi junghiani. In altre parole, il “mondo segreto che vuole tenere al buio il nostro mondo”.

Ogni volta che inviamo una email, postiamo messaggi su Facebook, navighiamo sul Web o usiamo qualsiasi prodotto tecnologico, industriale, digitale, chimico della nostra epoca, in realtà, attingiamo direttamente o indirettamente a quel pozzo senza fondo che è la Fisica Quantistica, con le impressionanti proprietà fantascientifiche del suo inconoscibile livello quantistico della realtà.

E ogni volta che ammiriamo la nostra star cinematografica preferita o la nostra rock band più mitica o i nostri eroi moderni più importanti, in realtà, stiamo attingendo ad un altro pozzo senza fondo, quello degli archetipi junghiani.
Fisica Quantistica e Psicologia degli Archetipi, dunque, i due pilastri su cui si basa la Conoscenza Oscura sviluppata dalla Controcultura Hippy californiana, che ha capovolto il mondo e le sue mitologie più grandi.

Come un’ombra nella notte, la mia inchiesta è arrivata, ha valicato la “linea di confine della realtà”, ha intravisto cosa c’è dietro, attraverso la rivelazione di quello che hanno scoperto e fatto i californiani della Controcultura.

Bertolucci ha saputo tutto questo, ne ha immediatamente capito la portata
storica ed rimasto “folgorato”, come ricorda Donatella Baglivo.

Questo indaga il mio film-inchiesta, trasformato in Facebook Museum per espressa volontà del Maestro.
È chiaro perché Bertolucci definì questa investigazione la cosa più importante e misteriosa del mondo?

Stefano Battaglia, regista

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