Piccolo Teatro Studio (via Rivoli, 6 – M2 Lanza), dall’8 al 28 marzo 2024
“È morto il Re… viva la gallina!”
Grottesco, divertente, delirante, è senza dubbio lo spettacolo “Re Chicchinella” firmato Emma Dante e liberamente ispirato alla novella “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, scritta nel 1634.
Emma Dante conclude la sua trilogia “favolistica” da Basile, dopo “La Scortecata” e “Pupo di zucchero” davvero nel modo migliore. Forse vorremmo che non finisse qui…
Dato per scontato il genio del letterato campano, la Dante trasforma e adatta per la scena la novella nello stile che più le è congeniale: irriverente prima di tutto, poetico e intenso poi, dove ogni dettaglio, gesto, parola, e sono bellissime le parole del testo, e anche se non tutto afferriamo essendo recitato in napoletano, ne captiamo la forza, ugualmente. Emma Dante, dopo essersi “impadronita” dell’idea, ne fa uno spettacolo davvero originale, un misto di beffardo e melanconico che un gruppo di attori meravigliosi incarnano alla perfezione, credo divertendosi un mondo.
E potrebbe anche scadere nel volgare, si parla di “evacuazione”, “defecazione” anche se sono pratiche perfettamente umane e lecite, invece tutto appare sotto una luce tragica ma esilarante, perché anche i Re, in questo caso Re Carlo III d’Angiò, re di Sicilia e di Napoli, principe di Giugliano, conte d’Orleans, visconte d’Avignon e di Forcalquier, principe di Portici Bellavista, re d’Albania, principe di Valenzia e re titolare di Costantinopoli (manca il fiato anche a scriverli, tutti questi titoli) cagano… magari uova d’oro, ma sempre da quell’orifizio scendono.
Come si dice “necessità aguzza l’ingegno”, è sì, perché, in un momento di bisogno, il Re non sapeva come pulirsi dopo essersi liberato l’intestino, ma vedendo una gallina che gli pareva senza vita, così bianca e così morbida, la usa per lo scopo. Ma la gallina non è morta, anzi, trovandosi a contatto con un regale deretano, gli si infila dentro e lì rimane, fino alla fine, ma non sua, bensì del povero Re, dopo avere patito le pene dell’inferno. Forse il suo, in fondo, non era proprio ingegno…
Non è dunque una storia grottesca? Una fiaba dove tutto fa senso nel non avere nessun senso, è questa la sua potenza, e tutto si risolve, alla fine, anche con la morte. Ma la morte è solo una finzione… almeno in teatro.
Un Re che vive tra damigelle e servitori, tra la moglie grifagna e la figlia che sembra una pollastrella vivace, assomigliano tutti e tutte a ballerine del Moulin Rouge starnazzanti in un grande pollaio dorato. Tutti felici e vogliosi di assecondare il loro sovrano, il quale soffre e digiuna e vorrebbe tanto espellere quell’intrusa che gli divora le viscere. Ma è forse genuino quel loro atteggiamento, o solo e semplice servilismo?
I costumi, le scene, i trucchi sono barocchi e sboccati, talento e magia si mescolano dando vita a uno spettacolo che non può che piacere.
E alla fine possiamo senza dubbio gridare “E’ morto il Re… via la gallina!”.
Daria D. Morelli Calasso
Piccolo Teatro Studio (via Rivoli, 6 – M2 Lanza)
dall’8 al 28 marzo 2024
Re Chicchinella
libero adattamento da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile
scritto e diretto da Emma Dante
elementi scenici e costumi di Emma Dante
luci Cristian Zucaro
assistente ai costumi Sabrina Vicari
con
Carmine Maringola (Re)
Annamaria Palomba (Regina)
Angelica Bifano (Principessa),
Davide Mazzella, Simone Mazzella (Paggi)
Stephanie Taillandier (Dama d’onore)
Viola Carinci, Davide Celona, Roberto Galbo, Enrico Lodovisi,
Yannick Lomboto, Samuel Salamone, Marta Zollet (Dame di corte)
Samuel Salamone (Dottore)
Viola Carinci, Marta Zollet (Infermiere)
Odette Lodovisi (Gallina)
coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma
coordinamento di produzione Atto Unico/Compagnia Sud Costa Occidentale Daniela Gusmano
coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa,
Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale,
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, Carnezzeria, Célestins Théâtre de Lyon, Châteauvallon-Liberté Scène Nationale,
Cité du Théâtre – Domaine d’O – Montpellier / Printemps des Comédiens
Foto di scena Masiar Pasquali