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La Voluntad de creer al Piccolo di Milano

Data:

 

Al Piccolo Teatro Grassi, 8, 9 e 10 maggio 2024

−Come fai a sapere che era la voce di un angelo? − Perché avevo la volontà di crederci-

Il  titolo La Voluntad de creer è tratto da un frammento di dialogo del Processo a Giovanna D’Arco di Robert Bresson. Nel film, l’eroina francese, interrogata su come sapesse che era la voce di San Michele quella che sentiva risponde:

 

-Perché aveva la voce di un angelo-

−Come fai a sapere che era la voce di un angelo?-

−Perché avevo la volontà di crederci-

 

Pablo Messiez, regista e drammaturgo dello spettacolo interamente in lunga spagnola, e che fa parte del “Festival Presente indicativo Milano Porta Europa”, mette in scena un dramma, una morte cui nessuno può sfuggire, una miracolo che avviene per quella volontà di credere, un atto di fede che si compie nella resurrezione.

Amparo torna a casa dal Sudamerica con Claudia, la moglie incinta, e qui ritrova i suoi tre fratelli: Felicidad che la condizione di paralizzata ha reso incapace di continuare a credere, amare, vivere,  Paz che si descrive come “nubile, ubriacona, poetessa” e che sta passando un momento di crisi e infine Juan che, come il personaggio di Ordet, il film di Carl Theodore Dreiser basato sull’opera teatrale del pastore protestante Kaj Munk, si crede la reincarnazione di Gesù di Nazareth. Tra un ménage familiare già complicato, si aggiunge la gravidanza complicata di Claudia che sfocerà in una tragedia.

Ed ecco allora Juan, che con un atto di fede, sconfiggerà la morte. Un vero e proprio miracolo che solo la  volontà di voler credere rende possibile.

Messiez rivela di essere stato molto colpito dal film Ordet, lui agnostico, tanto da  ispirargli  questo testo, premiato come miglior spettacolo spagnolo del 2023,  un indagine sul rapporto tra volontà e fede che diventa la condizione imprescindibile della finzione scenica. Dove la fede non è legata solo all’ambito religioso ma a quella volontà di credere a quello che avviene sulla scena, come se lo spettatore assistesse a un rito religioso “Se sono ancora in te è perché recito”. La finzione teatrale nel divenire corpo e sangue degli spettatori, compie il suo miracolo.

Uno spettacolo che  parte da una scena spoglia ed essenziale, e che poi, man mano che la nostra volontà di credere si rafforza, diventa spettacolo, nel vero senso della parola, fino alla scena finale sofferta, imprevedibile, risolutrice. Messiez crea la spettacolo per il pubblico e con il pubblico, coinvolgendolo fin da prima che cominci, ma forse non esiste una linea netta tra un prima e un dopo, tutto si svolge nel momento, lo spettatore diviene parte di questa finzione e proprio per il fatto di essere reso partecipe, di essere “ascoltato”, ascolta a sua volta arrivando a credere che tutto quello che accade sulla scena sia vero, o verosimile.

Ecco allora che il miracolo è compiuto.

p.s. Ci piacerebbe, a questo punto, che il testo fosse riadattato in lingua italiana togliendo allo spettatore la fatica e la distrazione dei sottotitoli collocati, ahimè,  ad altezza alquanto scomoda.

Daria D. Morelli Calasso

 

Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2 – M1 Cordusio)
8, 9 e 10 maggio 2024
La voluntad de creer
testo di Pablo Messiez, tratto da Il Verbo di Kaj Munk
regia Pablo Messiez
con Marina Fantini, Rebeca Hernando, María Jáimez, José Juan Rodríguez, Sergio Adillo, Mamen Camacho
scene Max Glaenzel
disegno luci Carlos Marquerie
sound design Iñaki Ruiz Maeso
assistente luci Juanan Morales
costumi Cecilia Molano
body training Elena Córdoba
assistente alla regia Javier L. Patiño
direttore tecnico Estaporver
tecnici del suono Iñaki Ruiz e Pablo de la Huerga
macchinista Víctor Sánchez
musiche Viene clareando (Atahualpa Yupanqui) versione di Leda Valladares e María Elena Walsh, Vidala del último día (Raúl Galán e Rolando Valladares) versione di Sílvia Pérez Cruz
assistente di produzione Roberto Mansilla
produttore esecutivo Pablo Ramos Escola
responsabili di produzione Jordi Buxó e Aitor Tejada
coproduzione Teatro Kamikaze e Teatro Español
Un ringraziamento a tutti gli spettatori che ci hanno accompagnato durante il processo di prove e a Sílvia Pérez Cruz
Per scrivere questo testo, l’autore ha partecipato a un programma in residenza per la scrittura alla Sala Beckett nel 2022
Si ringrazia per la collaborazione Instituto Cervantes Milán

 

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