“Tristan und Isolde” di Richard Wagner al Verdi di Trieste: una nuova produzione essenziale e lineare, molto apprezzata dal pubblico

Data:

Trieste, Teatro Giuseppe Verdi, dal 7 al 15 aprile 2017

Il Tristan und Isolde di Richard Wagner è una tragedia in senso classico nel modo più profondo e sostanziale del termine. Il percorso fatto da tutti i personaggi in scena è ineluttabile, provocato dal destino e portato a compimento contro tutti i possibili ostacoli materiali: Tristan doveva amare Isolde nonostante le avesse ucciso il fidanzato, l’avesse proposta al suo Re come sposa e cercato di porre tutti i paletti possibili per evitarlo. Lo stesso vale per Isolde ed il filtro non è in alcun modo necessario se non a permettere ad ognuno di dare un senso a quel che travalica l’umana comprensione.

L’azione di Brangäne di sostituire il filtro mortale con quello d’amore (ma in tutta l’opera amore e morte, Eros e Thanatos si mescolano e si confondono) e la gelosia di Melot (non la fedeltà al Re) mettono in luce soltanto qualche trascurabile tassello di un disegno molto più grande, mai rivelato fino alla fine e i silenzi sull’ineluttabilità di questo Amore che va al di là dell’umano vengono portati alle estreme conseguenze in modo costante e progressivo, lasciando a Re Marke il rimpianto di non aver saputo né capito e che dà al pubblico il dono della catarsi.

Tristan 4Il nuovo allestimento prodotto dalla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste ha colto appieno la sostanza dell’opera assecondandone ogni elemento: le belle scene di Pier Paolo Bisleri contengono lo spazio del palcoscenico e si aprono in altezza, dando un senso di trascendenza che la regia di Guglielmo Ferro conferma con grazia, senza imporre ai cantanti inutili sentimentalismi o manierismi che qui sarebbero del tutto fuori luogo; l’Orchestra del Verdi ha seguito con molta accortezza la chiara ed equilibrata direzione di Christopher Franklin e così il Coro maschile, preparato in modo altrettanto attento da Francesca Tosi.

I sobri costumi di Virginia Carnabuci ed il preciso disegno delle luci di Francesco Sivi danno ulteriore sostegno al tutto.

Il cast della prima ha offerto un’interpretazione del tutto coerente, sia a livello vocale che di recitazione: Tristan (Bryan Register) e Isolde (Allison Oakes) hanno saputo esprimere in modo chiaro quel che i due personaggi vivono nel profondo dei loro animi, facendo emergere il contrasto fra la misura nei comportamenti, il senso di straniamento e lo stravolgimento interiore; l’umanità ed il profondo senso dell’Amicizia di Re Marke di Cornovaglia (Alexey Birkus) emergono in tutta la loro grandezza; Brangäne (Susanne Resmark) sa essere per Isolde un’ancella accogliente, protettiva e fedele; l’esuberanza di Kurwenal   (Nicolò Ceriani) e la sua assoluta lealtà per Tristano sono espressi con gran convinzione e Melot (Motoharu Takei) tradisce l’amico denunciandolo al Re senza compiacersene troppo. Bravi anche Andrea Schifaudo (un giovane marinaio), Dax Velenich (un pastore) e Hitoshi Fujiyama (un timoniere).

Negli applausi finali, intensi, lunghi, convinti e affettuosi, c’era qualcosa che non sempre si riesce a percepire, diverso dal consueto, e a volte annoiato, battimani di rito, quasi che il pubblico volesse rispondere con una reale e sincera gratitudine verso tutti coloro che, assieme, hanno realizzato uno spettacolo in grado di esprimere con equilibrio non soltanto la musica, ma anche il pensiero e lo spirito di Wagner presente in questa sua creazione.

Paola Pini

Trieste, Teatro Giuseppe Verdi
Dal 7 al 15 aprile 2017
Tristan und Isolde – Tristano e Isotta
Dramma musicale in tre atti di Richard Wagner
Spettacolo in lingua originale con sopratitoli in italiano e inglese
Maestro Concertatore e Direttore: Christopher Franklin
Regia: Guglielmo Ferro
Scene: Pierpaolo Bisleri
Costumi: Virginia Carnabuci
Light Design: Francesco Sivi
Maestro del Coro: Francesca Tosi
Tristan (Bryan Register)
Re Marke di Cornovaglia (Alexey Birkus)
Isolde (Allison Oakes)
Kurwenal (Nicolò Ceriani)
Melot (Motoharu Takei)
Brangäne (Susanne Resmark)
Un giovane marinaio (Andrea Schifaudo)
Un pastore (Dax Velenich)
Un timoniere (Hitoshi Fujiyama)
Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

 

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