PERFORMANCE. Molto più che imitazioni

Data:

Roma, Teatro Brancaccio, dal 17 al 29 gennaio 2017

Essere, non essere, riuscire o non riuscire a manifestare il proprio io. Un po’ il dilemma di tutti, se vogliamo. Il paradigma dell’attore, soprattutto. Figuriamoci di chi mette il suo talento al servizio dell’arte dell’imitazione, ma non solo. Virginia Raffaele, al Teatro Brancaccio dal 17 al 29 gennaio con il suo Performance, si dimostra un autentico animale da palcoscenico, per certi versi sorprendente. Perché se in televisione è relativamente più facile catturare l’attenzione nei minuti a disposizione, altra cosa è tenere la scena in un teatro per quasi due ore. Lei ci riesce con una naturalezza straordinaria e il suo show è molto bello, anche esteticamente. E’ molto riduttivo ed anche fuorviante pensare che sia uno spettacolo di imitazioni. Virginia interpreta sì i suoi cavalli di battaglia, come Belen o la Vanoni, ma crea anche personaggi come Giorgia Maura, la ragazza pugliese perennemente esclusa dai talent, o la poetessa transessuale Paula Gilberto Do Mar, che lasciano trapelare delle note drammatiche che, tra una risata e l’altra, colpiscono le corde della commozione e della riflessione.

VIRGINIA RAFFAELE-PERFORMANCE - Solo uso uffcio stampa per quotidiani LOCALI - NO Nazionali - No stampa periodica
VIRGINIA RAFFAELE-PERFORMANCE – Solo uso uffcio stampa per quotidiani LOCALI – NO Nazionali – No stampa periodica

Coadiuvata dalla bella regia di Giampiero Solari, efficacissima nel tessere il filo rosso del pensiero performativo della Marina Abramovic/Raffaele dai grandi pannelli video semoventi sullo sfondo  (straordinaria interpretazione) e dalle musiche suggestive del Maestro Teo Ciavarella, la Raffaele imprime e sostiene un ritmo forsennato al suo one woman show, dimostrando tutta la sua bravura, anche nel canto. Una performance davvero convincente la sua. Ironia, satira, gestualità finemente studiate e disinvoltamente esibite, cambi d’abito e trucco fulminei. Dalla bella e tenebrosa criminologa Roberta Bruzzone, plurime e inquietanti identità, alla scaltra Francesca Pascale nel suo Varietà “socio-politico”, dalla straordinaria Belen che impazza tra le poltrone in platea, alla poetessa trans, fino alla Vanoni, a Giorgia Maura ed al gran finale con, finalmente sul palco, la sua Marina Abramovic,  “Grandmother of performance art”, in una lotta con quella Virginia Raffaele che tenta di prendere il sopravvento ed uscire dalla maschera con difficoltà.  Idea di grande effetto scenico e molto interessante. Ultimissima apparizione quella, esilarante, di Carla Fracci, che l’anno scorso aveva sbancato il Festival di Sanremo.

Performance è uno spettacolo gradevolissimo, ben fatto, scenicamente elegante, moderno, ed esalta un’artista attenta nell’osservare persone e attualità con intelligenza e leggerezza. Molto più che semplici imitazioni. Applausi e sold out meritatissimi.

Paolo Leone

Virginia Raffaele in:
Performance, scritto da Virginia Raffaele, Giampiero Solari, Piero Guerrera e Giovanni Todescan. Musiche originali del Maestro Teo Ciavarella; Trucchi speciali Bruno Biagi e Valeria Coppo. Regia di Giampiero Solari.
Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Brancaccio, nelle persone di Silvia Signorelli e Monica Menna

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