In scena al Teatro della Cometa di Roma dall’1 al 19 febbraio 2017
Essere mamma, per quanto sia biologicamente naturale per una donna, non è assolutamente facile e non si può certamente sottovalutare l’impegno e la dedizione che porta il doversi occupare del nascituro, già dai mesi precedenti alla nascita.
Quattro mamme, quattro profili di donna che hanno avuto l’esperienza della maternità sono al centro dell’esilarante spettacolo “Moms!” che mette sotto ai riflettori le angosce, ma anche i piaceri dell’avventura più pazzesca e complessa che una donna possa vivere.
Il testo, il cui titolo originale è Mom’s the word, scritto da 6 mamme-attrici ha ricevuto premi sia negli Stati Uniti che in Canada e sbarca per la prima volta in Italia, al Teatro della Cometa di Roma con quattro talentuose attrici, complici e complementari nello stesso ruolo, che incarnano in modo divertente tipologie diverse di mamme, rendendo spassose anche le tragedie che capitano ai genitori oggi.
Alice ha un bambino nato prematuro di due mesi, si sente ripetere da tutti i medici e infermieri come un mantra tibetano “Non c’è motivo di allarmarsi”, Debora, sessualmente molto attiva, finisce per non avere più intimità dopo aver partorito, Linda, la più giovane e totalmente svampita dopo aver avuto due gemelli soffre di crolli emotivi difficili da gestire e infine Roberta, anti femminista per principio e indole, cambia invece parere non appena ha in braccio la sua creatura appena nata.
I significati dell’essere mamma vengono rappresentati come oscillazioni continue da uno stato di tenerezza a uno di tirannia, le giornate iniziano infatti come Mary Poppins, ma finiscono tragicamente come Crudelia Demon, ci si scorda tutto, una sedia per riposarsi diventa un miraggio come acqua nel deserto e la vita diventa come un’altalena, un incessante gioco di equilibrio su una perenne giostra emotiva. E la vita di coppia? Mariti, compagni o fidanzati provano a riprendersi un po’ di quella intimità che faceva parte del rapporto, ma con scarso successo. Subito pronte le “scuse” e la sfera sessuale cambia drasticamente, viene accantonata, sacrificata per mancanza di tempo, di voglia, di energie consumate dal prendersi cura del neonato, nuova priorità assoluta.
Una commedia che ricorda alle madri cosa hanno passato e che non hanno mai osato dire a voce alta, che mette in guardia chi ancora non ha avuto figli sulle difficoltà che questa immensa gioia comporta, facendo però ridere di gusto il pubblico, grazie a un canovaccio fitto di aneddoti e storie: dalle notti insonni, dove non funziona nemmeno il “Fate la Nanna” del Metodo Estivill, ultima spiaggia per le più disperate, fino ai pannolini, al dover sempre pulire e lavare e preparare qualsiasi cosa, ai pianti e alle crisi, fino all’amore, quel grande amore materno e quel sentimento unico che lega una donna al proprio bambino, non importa quanto debba sopportare e sacrificarsi. Un grande insegnamento emerge da questo spettacolo ed è che l’importante è ricordarsi sempre di essere prima donne e poi madri.
Un condimento ricco di balletti, canzoni e musiche, come il simpatico remake di “Mamma mia!” che riassume tutta la serata dedicata alle mamme, alla loro forza e al loro essere speciali, a loro modo:
Che fatica questa maternità,
ma quante gioie ci dà!
Mamma sia!
Io ci riuscirò!
Se ci provo,
io ce la farò!
Flavia Severin