Raccontare la storia di Alessia Ameri non è semplice come si potrebbe credere. Pallavolista, modella, fotomodella e conduttrice tv. Ma non solo. Una laurea a pieni voti (lode compresa) in Economia aziendale, un lato decisamente malizioso quando si ritrova sotto i riflettori, un personaggio seguito da migliaia di followers su Instagram e una sportiva che non manca mai di far discutere. Oltre alla bellezza e a qualche scatto decisamente pepato, c’è molto di più. Innanzitutto una straordinaria forza di volontà che l’ha portata a conquistarsi la serie A di volley e a giocare nei più importanti palazzetti italiani. E poi un pizzico di sana femminilità che invece l’ha portata a mettersi in gioco sul set fotografico, a produrre 4 calendari e ad entrare nel mondo televisivo, per ora nella tv locali, in futuro chissà. Dulcis in fundo, dalla sua c’è una simpatia contagiosa e la voglia di essere se stessa sempre e comunque, senza rinunciare alle sue mille sfaccettature. Divertente, empatica, provocatoria e provocante. Un volto bello e “spendibile”, che ora sta in bilico fra sport e spettacolo. In futuro chissà- Pugliese doc, Alessia è una delle poche pallavoliste professioniste che hanno intrapreso anche la strada nel mondo dello spettacolo.
Iniziamo dal tuo rapporto col volley.
La pallavolo è un amore puro, qualcosa di inspiegabile. Nasce da piccola, in modo spontaneo e genuino. I cartoni giapponesi hanno accresciuto una passione che ad un certo punto è diventata il mio impegno principale, che mi ha portata a vederla in modo professionistico e quindi come un vero e proprio lavoro. Non so se tale scelta sia stata giusta ma, come accade nei grandi amori, spesso si sceglie semplicemente perché il cuore ti dice di farlo.
Un’avventura che ti ha portata… in altissimo!
Ho raggiunto la serie A1 nella mia ultima vera esperienza pre-covid. Accade a Caserta dove, tuttavia, non è bastato sopportare situazioni spesso difficili per raggiungere qualche obiettivo dignitoso. Poi ci sono state tante stagioni importanti in giro per l’Italia e credo di essermi sempre messa in gioco totalmente, però mi manca ancora quel sorriso che potrebbe segnare una svolta. Continuo a sognare una stagione felice nei palcoscenici che credo di meritare.
Nel mezzo, è arrivata la fotografia. Dirompente e fragorosa.
Se ci penso fin da piccola ho sempre odiato le fotografie senza senso, fatte male e forse, diventando modella, ho capito il perché. Una foto ben riuscita trasmette emozioni, racconta una storia e può essere indelebile. Ringrazio chi per caso mi ha fatto provare con qualche scatto ad intraprendere una carriera che mi ha dato tanto. Sul piano artistico ma anche personale ci ho guadagnato in sicurezza, in autostima e anche nella capacità di lavorare con il mio corpo, perché adoro la poliedricità che serve in questo mestiere. Ho imparato a valorizzarmi ed anche ad accettare tutti quei difetti che minavano la mia serenità. A volte aiuta vedersi e sentirsi bella.
Un’avventura che ti ha portata a vivere esperienze straordinarie.
Il 2016 è l’anno in cui la stilista etno-chic Giuliana Cella mi sceglie come testimonial della sua collezione durante la settimana della moda milanese. Esperienza importante che mi ha permesso di lavorare con un fotografo molto noto, Beppe Buttinoni. Poi tanti lavori di cataloghi, spesso per linee mare e lingerie ma anche shooting ricercati dal taglio glamour e couture.
Ed ecco che si sono aperte anche le porte della tv.
Il mio cammino nel mondo della tv è cominciato quest’anno. Partecipo in pianta stabile ad una trasmissione di calcio locale, molto seguita. Una vera e propria palestra per un ambito che richiede gavetta ed impegno se vuoi arrivare, meritatamente, a qualcosa di valore. Ho avuto alcune occasioni per reality importanti, ma non ho ritenuto opportuno coglierle ad oggi. Il cinema, invece, è tenuto in sospeso ma forse qualcosa di carino potrebbe essere dietro l’angolo.
Come giudichi il mondo dello spettacolo?
Il mondo dello spettacolo è un mondo molto desiderato perché ti consente di avere una vita agiata e di rilievo, ragion per cui la concorrenza è tanta ed agguerrita. Avere valori forti ti consente di non cadere in incidenti di percorso ma ciò può comunque essere un limite rispetto a quelle persone disposte a tutto per un briciolo di visibilità e popolarità. Eppure senza talento, come in ogni contesto, la longevità della carriera è pressocché impensabile. Ad un casting a Milano mi dissero che ero troppo una “brava ragazza” per questo ambiente e, naturalmente, ho perso il lavoro. L’importante è non perdere la dignità.
Sui social invece il tuo personaggio va a gonfissime vele…
I social ormai hanno un grande potere perché riescono ad avere un’ampia capacità di condizionamento. Ritengo, tuttavia, che sia sempre importante usarli con cautela e senza dargli troppo peso. Infatti non mi ritengo un’influencer vera e propria perché non tutta la mia vita viene spiattellata su questi canali, di cui mi servo in modo ironico, promozionale ed oculato. Sono attiva sui principali social, seguitemi!
Che immagine vuoi veicolare sui social?
Mi piace lanciare un’immagine positiva ma evito spesso di mostrare lati molto privati di me. Eppure chi sa leggere tra le righe intuisce quanto la vera Alessia sia alle volte lontana dall’immagine seducente e sicura che i social mettono in risalto. Mi piace riuscire a strappare un sorriso ed anche dare degli spunti di riflessione. Forse la cosa che può crearmi dissapore è la superficialità di alcuni giudizi frettolosi, ma non eccessivamente considerato che avere la coscienza pulita vince su tutto.
Che ragazza sei nel quotidiano?
Da buona modella amo tutto ciò che concerne look e dintorni. I miei outfit sono vari e, in alcuni casi, molto ricercati. Mi adatto ai contesti, per cui esibizionista con una minigonna in una pista da ballo e molto semplice con leggins e t-shirt per gli allenamenti in palestra. Se invece penso alla spiaggia ho riscoperto il fascino del trikini, bellissimo soprattutto in orario aperitivo. Non amo truccarmi molto, anzi è proprio qualcosa che evito abbastanza. Mi piace diversificarmi dalle masse di ragazze che seguono tendenze troppo scontate, perché l’originalità è insita in noi stessi. L’importante è presentarsi per quello che si è senza alterarsi eccessivamente. Strafare non aiuta mai.
Cos’altro bolle in pentola?
Il mio futuro è ancora incerto, ma forse è tipico di chi ha ancora tanta voglia di fare cose nuove e divertenti. Voglio continuare a giocare a pallavolo, magari all’estero, e provare ad affacciarmi con sempre più convinzione anche al mondo della tv e dell’intrattenimento. La moda resta una passione importante che coltiverò finché possibile, magari in ottica differente e meno sexy. Tra 10 anni potrei essere ovunque e fare qualsiasi cosa. Difficile fare pronostici nella vita di una “mina vagante”.
Luca Fina