Clinica per psicopatici su satellite in “Salveremo il mondo” con la Carrozzeria Orfeo

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L’analisi dei costumi e delle sperequazioni  sociali è importante per capire dove le autorità politiche responsabili del welfare o del benessere comune che è il fine d’uno Stato devono agire per eliminare l’ingiustizie, lo scontento ed il malessere dei livelli minori che, con profonda rabbia e malcelata voglia di riscatto, provocano spesso violente manifestazioni di piazza con insurrezioni  sfrenate e di intollerabile asprezza che sfociano sovente in  vandalismo e distruzione di beni altrui. Tutto questo rende sempre più esacerbati gli animi e senza una rinnovata presa di coscienza  economica e civile il mondo andrà incontro ad un fatale destino d’irreparabile rovina con una conflagrazione generale , che ora è anticipata dalle guerre a pezzi edalla crisi del secondo settore produttivo con licenziamenti di personale per le fabbriche che vengono chiuse ed il trasferimento della lavorazione delle merci ad Est e nel Terzo mondo dove il costo della manodopera è più basso e cresce il “plusvalore” descritto nel “Capitale “ di Marx. Proprio su questi concetti chiave s’è incentrato il nuovo copione teatrale della Carrozzeria Orfeo “ Salveremo il mondo prima dell’Alba” redatto da Gabriele Di Luca un eccellente drammaturgo, che ne è anche perfetto regista insieme ad Alessandro Tedeschi e Massimiliano Setti che ha composto pure le musiche; il lavoro di circa tre ore tocca tutti gli aspetti principali della questione, che è antitetica ed opposta a quello che nella passata stagione era l’esame della classe dei poveri ,umili ed esclusi dai beni e valori della borghesia ed aristocrazia. La sfera degli immigrati,  dei nomadi e rom tirava avanti con il sottobosco delle cucine nei sottoscala con cibi precotti e di ridotta qualità o scaduti, come quelli che scovano spesso i NAS in certi ristoranti , bar e tavole calde che badano solo al vile ed ingordo lucro senza uno spirito di solidarietà e rispetto per il povero cliente. Adesso la palla spetta ai benestanti, primi della classe, imprenditori, industriali e commercianti,  con maggiori logicamente responsabilità e doveri come manager, leader o direttori amministrativi, Ceo ,truffatori come agenti di borsa o commercialisti, per cui non realizzando i fini prepostisi o scoperti dalla Finanza vengono scioccati dai rischi che si trovano ad affrontare per perdita d’onore, dignità ed autostima, oltre al mostro della galera per truffa e l’ipotesi del più grave reato di associazione a delinquere, come quello di cui potrebbero  essere incriminati gli  eredi  di Agnelli. I traumi e le ripercussioni psichiche sarebbero enormi e le ricchezze, l’ingente patrimonio, non garantirebbero la giusta serenità e felicità d’animo per conquistare l’amore per sé, l’affettuosità relazionale, l’autenticità e sicurezza caratteriale e sentimentale senza il turbamento delle preoccupazioni. Codesti diventano perciò pazienti psicopatici all’interno d’una clinica situata in una navicella spaziale sul satellite con ciascuno degli ospiti con una conflittualità interiore, assistiti da uno staff ugualmente lacerato  da un  insopprimibile dolore come quello dell’infermiere Coach che avverte il senso di colpa ed il rimorso per non aver ben sorvegliato il fratello più piccolo, che è morto annegato similmente al bambino del naufragio di Cutro trovato riverso sulla spiaggia. Il nosocomio è sfarzoso e pieno di lusinghe, apparecchiature e servizi all’altezza dei bisogni e desideri dei malati  tormentati da dipendenze sessuali come Omar che  è un industriale dai grandiosi progetti che s’ispira ad un progressivo “coming out” che seduce Patrizio con un rapporto vitalmente omosessuale che è via via più smaccato, malizioso ed evidente con precipua gestualità morbosa espressa da libidine erotica piccante e non gestita razionalmente, anche se Omar gradirebbe essere traviato dalla bella Jasmine, che ha avuto da infante una sofferta carenza affettiva in quanto la madre si divertiva e trascorreva la maggior parte del tempo con il suo amante; ha tentato di superare il blocco interiore con la musica goliardica e   da cabaret , pop, con la dedizione alla carriera artistica, che poi s’è improvvisamente bloccata cadendo in preda ad un delirio neurologico con crescente esuberanza sessuale per appagarsi con il contrappasso mentale  e fisico., che  osserviamo nel finale per l’intimidazione del l’islamico. C’è inoltre William che è un referente di ditte amministrative, designer del marketing  e dipendente da sostanze stupefacenti per archiviare i colpi del Parkinson, la continua soggezione per lavoro ad Internet, potendo in tal modo pacificarsi nell’Es ed eliminare  gli psicofarmaci, le benzoadepine   e gli antidolorifici per  cancellare il ricordo della brutta adolescenza vissuta in quanto era stato schiaffeggiato da un compagno di scuola su cui aveva osato alzare amorevolmente le mani, sentendo un impulso sessuale verso il suo stesso genere d’identità. A questo ora s’aggiunge che la moglie Isabella lo tradisce tanto da essersi separati e non si prende cura della figlia Giulia che si droga, facendolo  istericamente  agitare  per i nervi a fior di pelle. Il suo assistente è il tunisino Omar con il  classico copricapo islamico che denuncia tutte l’iniquità del capitalismo occidentale e non gli interessa essere ricco, piuttosto brama la giustizia che i colonizzatori europei non hanno praticato nel suo Paese e per tale ragione vorrebbe togliere l’ossigeno soffocando gli occidentali, che dovranno riconoscere le loro colpe se non vorranno andare incontro ad una brutta fine. La Russia di Putin minaccia d’usare il nucleare in Ucraina per incamerare la Crimea ed il Donbass, la Cina ha conquistato  con  le sue risorse finanziarie tutti i porti africani e sfida come primaria dotazione capitalista l’America di Biden, potendo contare anche sull’appoggio degli Houthi che bombardano le navi nel Golfo Persico e Mar Rosso, con l’aumento del prezzo delle merci, dovendo i mercantili circumnavigare il Capo di Buona Speranza. Vi sono pertanto all’orizzonte pure gigantesche catastrofi se non rinasceranno gli ideali del Rinascimento e saranno tutelati diritti civili delle fasce di minore reddito ed arretrate socialmente e culturalmente. Come sosteneva Zeno Cosini nel finale della sua opera capolavoro, il mondo dovrebbe utopisticamente esplodere e rinnovarsi palingeneticamente con il turismo nello spazio, già iniziato per il piacere dei primi navigatori, ammirando da vicino l’orizzonte azzurro con l’infinito splendore degli astri, da cui deriva l’infinita bellezza  che emoziona gli astronauti e restituisce l’onore della cultura e del sapere visivo con il cannocchiale galileiano a coloro che sanno equilibrare i loro desideri ed appetiti, guidando lodevolmente il mondo. Il cast s’è fatto apprezzare per la superba recitazione misurata ed interattiva con la lucida eloquenza e battute sarcastiche, atteggiamenti promiscui e stuzzicanti sensualmente la vista per la postura ; per siffatta ragione vogliamo citarli :G. Di Luca, Sebastian Bronzato ,Alice Giroldini, Sergio Romano, Massimiliano Setti, Roberto Serpi ed Ivan Zerbinati. Il lavoro durerà fino a domenica prossima e quindi lascerà il posto a Paolo Pierobon  per “De Gasperi : l’Europa brucia” lo statista insigne e capo del governo che partecipò nel 1946 alla Conferenza di  Parigi. La messa in scena è prodotta da Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova e Teatro Bellini di Napoli. La prossima settimana  ci sarà lo spettacolo di Angela Demattè con la regia di Carmelo Ricci fino alla Domenica delle Palme.

Giancarlo Lungarini

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