RAPPORTI FAMILI ARI E SEQUESTRO PER   ESTORSIONE AL CENTRO DEL DRAMMATICO “L’OSPITE”. FORTI EMOZIONI E VANE SPERANZE DI RICCHEZZA PER DUE SORELLE AL TEATRO “ LO SPAZIO”

Data:

8 Gennaio e 9 Gennaio 2022 al Teatro Lo Spazio di Roma

Talora si sente il desiderio di far ritorno a casa, di riabbracciare i parenti da cui ci s’è allontanati per contrasti sentimentali od ereditari, facendo pace con coloro da cui le circostanze c’hanno saggiamente diviso e magari fronteggiare insieme l’avversità socio- economiche. Questo è il punto di partenza del lavoro scritto a quattro mani da Luca Refrigeri e Daniele D’Arcangelo con il titolo “L’ospite” in cui è la minuscola, confusa, impacciata e bugiarda, Valeria che, essendo stata sfrattata per morosità e licenziata, chiede umilmente alla decisa, coraggiosa e dinamica Monica, anche lei squattrinata e per questo giunta ad organizzare con il criminale Damiano soprannominato “ La biscia” un rapimento per ottenere un lucroso riscatto, di farla stare nell’avita dimora perché deve sostenere una prima fase selettiva d’un corso per guadagnarsi un lavoro, pagando come prima rata 1500 Euro. Tuttavia la sua vecchia camera è occupata dal sequestrato, che è nientedimeno che un Cardinale di Asti ottuagenario, per cui Monica deve accettare una soluzione di ripiego sulla poltrona del salotto, ricevendo pure dall’opportunista congiunta il ruolo di custode dell’anziano zucchetto rosso, che ha dei piedi piagati ed eczematosi per cui gli servono dei continui massaggi e numerosi calzini bianchi per i quali la solerte “sentinella”  spende una cifra notevole mettendola in conto alla sorella che logicamente s’inquieta. Pian piano alla piccola ed “inetta” Valeria vengono cattivi pensieri sensuali, abusando del porporato  Giovann i  Maria Girgenti per provare il brivido del sesso essendo stata a lungo in astinenza e ciò la trasforma in una bigotta fedele da miscredente che era e questo inasprisce i legami tra le due. Valeria dovrebbe tagliare un dito all’ostaggio in quanto Monica ha paura del sangue, pure se segue in televisione dei documentari faunistici sui predatori, sfruttando in pieno la sudditanza psicologica della sorella, poi in realtà si scoprirà che sono sorellastre in quanto il padre Mario le ha avute da  due madri diverse e Monica è frutto del primo vincolo affettivo. Il Cardinale ha un infarto per l’estasi raggiunta con l’esperienza dell’amplesso e promette di perdonarle e trovar loro un impiego se gli risparmieranno l’esistenza, che in un primo momento sembra cardiologicamente finita per il contraccolpo eccitante dell’orgasmo vissuto. Intanto non si fa più il taglio di un suo arto, come l’orecchio troncato a Paul Getty Junior, mentre la Chiesa in nome del valore divino della Vita e della Misericordia, Carità, abbandona la linea dura, instaurata dalla politica laica con il sequestro Moro per cui non si venne meno alla linea della fermezza e si lasciò uccidere lo statista pugliese dalle BR, decidendo di pagare ai sequestratori  la libertà del prigioniero,  deliberando così di recedere dall’intransigenza sul reato malvagio per il fine superiore positivo da raggiungere nel nome della dignità della persona umana fatta ad immagine di Dio. Le due ragazze ringraziano il Padre Eterno e la Provvidenza, però per far riprendere cardiologicamente il Cardinale non ricorrono al massaggio cardiaco non sapendolo praticare e non avendo la necessaria macchina, invece  Monica, che si ritiene il cervello dell’operazione, crede opportuno ricorrere al “Valium”, però la medicina in  dose eccessiva provoca la catastrofe, soffrendo tra l’altro il cardinal Girgenti d’una malattia degenerativa, per cui c’è il fatale collasso ed arresto cardiocircolatorio della povera vittima ecclesiastica. A quel punto i sogni, l’illusioni di ricchezza per sbarcare il lunario, falliscono, si ritrovano con il nulla in mano e con gli incubi della galera se la Polizia arriverà a loro e di dover saldare i conti pregressi con la “biscia” che potrebbe vendicarsi velenosamente su di loro ingenue e rancorose, che s’ accusano a vicenda degli sbagli commessi, della mancanza di logico ragionamento su quello che bisognava fare e sul come  con giusta  accortezza,  opportuna scaltrezza ed oculata gestione della situazione, che al contrario per la superficiale approssimazione, difetto  d’esperienza e cultura di base, conoscenze scarse d’ igiene e terapia sanitaria, è sfuggita loro di mano. Rimane come testimonianza di qualcosa più grande di loro, tramontata con sberleffo finale della sorte, una lettera in cui l’Eminenza ringrazia Valeria per averlo fatto morire gioiosamente provando qualcosa di piacevole e fantastico che ignorava, men tre incita Monica a continuare sulla strada grintosa e determinata su cui s’è ormai incamminata per risolvere i suoi problemi  sociali. Il valore della pièce è che nessuno deve fare il “passo più lungo della gamba” ed inventarsi qualcosa che non sa come strategicamente portare  a termine non avendola pianificata a tavolino nei minimi dettagli. Le due meravigliose, prima antagoniste e quindi sodali, interpreti sono state Chiara Moretti e Rita Felicetti, che poi come Valeria e Monica nell’ultima scena scopriranno il tesoro del cuore più gratificante di quello dei soldi e che era il vero fine della  prima. Adesso da giovedì  a domenica al teatro di via Locri, traversa di via Sannio vicino a San Giovanni, vi sarà “The Toxic Avenger” di Nicholas Musicco.

Giancarlo Lungarini

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